Cerca e trova immobili
NEW DELHI - Un leader della tribù Dongria Kondh dello Stato indiano di Orissa, balzata alle cronache quando vinse una battaglia contro l'azienda mineraria britannica Vedanta, è morto mentre era in carcere «dopo una violenta campagna di molestie e intimidazioni da parte della polizia contro gli attivisti». Lo sostiene Survival International, movimento che si batte per i diritti delle popolazioni indigene.
Si tratta, riferisce un comunicato, di Bari Pidikak, arrestato e incarcerato nell'ottobre 2015 mentre tornava a casa da una protesta, e morto questa settimana.
In una lettera al presidente indiano Pranab Mukerjee, più di 100 organizzazioni hanno dichiarato: «Negli ultimi anni, diversi giovani e anziani dongria sono stati arrestati, hanno subito abusi e sono stati uccisi, e uno di loro si è suicidato dopo aver subito molestie e torture da parte delle forze di sicurezza».
«In nessuno di questi casi - si dice infine - i funzionari sono stati in grado di fornire prove che li collegassero ai Maoisti» che sono attivi in molti Stati orientali indiani.
Per quanto riguarda la Vedanta Resources, osserva poi Survival, «continua a gestire una raffineria vicino alle colline dei Dongria, facendo pensare che non abbia ancora abbandonato le ambizioni di aprire una miniera nell'area».
«È chiaro - ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival - che è in corso una campagna per perseguitare, intimidire e persino uccidere i Dongria Kondh, per indebolire la loro resistenza contro lo sfruttamento della loro terra». «Ma essi - ha concluso - sono determinati a proteggere le colline, che non solo forniscono loro cibo, case e indumenti, ma sono anche il fondamento della loro identità e senso di appartenenza».
