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STATI UNITIPer gli «eroi» di Portland raccolto quasi un milione di dollari

29.05.17 - 12:00
A donare sul web, conoscenti, cittadini e pure le associazioni islamiche. Il giornalista: «Perché Trump non dice nulla?», le ragazze: «Ci hanno salvato la vita»
Per gli «eroi» di Portland raccolto quasi un milione di dollari
A donare sul web, conoscenti, cittadini e pure le associazioni islamiche. Il giornalista: «Perché Trump non dice nulla?», le ragazze: «Ci hanno salvato la vita»

PORTLAND - Una comunità stretta attorno ai suoi «eroi», come in molti li hanno chiamati. I tre che, dopo essere intervenuti in difesa di due ragazze col velo, prese a male parole su di un treno urbano da un uomo, sono stati aggrediti - e due di loro uccisi - a colpi di coltello.

L'affetto non ha schieramento politico né religione o razza e così capita che amici, conoscenti, semplici cittadini e associazioni si sono mobilitate spontaneamente raccogliendo un milione di dollari su diverse piattaforme di crowdfunding online.

Soldi che andranno alle famiglie delle due vittime, il veterano 53enne Rick Best padre di 4 bimbi e il 23enne Taliesin Namkai Meche, così come al sopravvissuto 21enne Micah Fletcher, che ha riportato ferite importanti ma non è in pericolo di vita.

A donare, come riportato dall'Idependent e da Al-Jazeera, anche molti musulmani. Alcune campagne, segnalano i media, hanno raccolto «anche più di 1'000 dollari al minuto».

In un momento di cordoglio e comunanza come questo sono in molti a chiedere a gran voce un commento al presidente Usa Donald Trump. A lanciare la carica, in tal senso, è il giornalista di lungo corso Dan Rather (storico anchorman della Cbs) che ha espresso la sua richiesta in post divenuto rapidamente virale: «Vorrei che lei dicese il loro nome, erano due americani coraggiosi uccisi da chi - stando ai dati raccolti fino a ora - può essere chiamato con l'appellativo di "terrorista". Certo non si tratta dello stesso "estremismo" che lei è solito trattare, ma è comunque altrettanto preoccupante e letale».

Dopo un'iniziale reticenza anche una delle ragazze aggredite verbalmente sul treno ha finalmente parlato ai microfoni dell'emittente locale Kptv: «Sono morti a causa dell'aspetto mio e di quello della mia amica . Vorrei ringraziarli, ringraziare le loro famiglie e dire loro quanto quel gesto significhi. Senza il loro intervento probabilmente a quest'ora saremmo morte».

 

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