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COREA DEL NORDPyongyang attacca: «Kim ucciso da Usa e Seul»

01.03.17 - 16:19
Secondo le autorità nordcoreane sono proprio Stati Uniti e Corea del Sud a possedere il gas nervino Vx
Pyongyang attacca: «Kim ucciso da Usa e Seul»
Secondo le autorità nordcoreane sono proprio Stati Uniti e Corea del Sud a possedere il gas nervino Vx

PYONGYNG - La Corea del Nord rilancia e accusa gli Usa e la Corea del Sud della morte di "Kim Chol", il nome del nordcoreano con un passaporto diplomatico ucciso il 13 febbraio all'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur e risultato essere invece Kim Jong-nam, il fratellastro del leader Kim Jong-un.

«La causa della morte non è stata ancora chiarita, ma le autorità Usa e sudcoreane incolpano senza motivo la Corea del Nord affermando che fu intossicato da un'alta concentrazione di gas nerviso Vx», ha riportato oggi l'agenzia ufficiale Kcna.

Il dispaccio prende di mira l'agente Vx, tra le sostanze più tossiche mai prodotte in laboratorio. «I media mondiali si interrogano sul fatto che se sul volto e le labbra di Kim Chol fossero state trovate tracce dell'agente Vx, l'ambulanza che lo ha trasportato e la polizia che lo ha aiutato sarebbero dovuti essere intossicati. E di conseguenza anche l'intero aeroporto avrebbe dovuto essere chiuso, ma è pienamente operativo».

L'uso del gas nervino, quindi, è addebitato a Usa e/o Corea del Sud, perché Washington è uno dei pochi Paesi al mondo in possesso di tali sostanze.

«Quasi tutti hanno eliminato le armi chimiche in base alla convenzione Onu che le mette al bando, ma solo Usa e altri Paesi continuano a possederle. Quello che è maggiormente problematico - si legge ancora - è che è gli Stati Uniti stanno introducendo in Corea del Sud ogni tipo di arma chimica».

Pyongyang, secondo diverse fonti di intelligence e think tank, si ritiene abbia sviluppato e accumulato negli anni circa 3000-5000 tonnellate di armi chimiche. La polizia malese ha arrestato un nordcoreano, Ri Jong-chol, per l'ipotesi di traffico di sostanza proibita e utilizzata per uccidere Kim Jong-nam, pur avendo nel mirino almeno altri otto cittadini di Pyongyang, di cui almeno la metà ritornati già in patria.

La Kcna, infine, considera l'episodio come un'iniziativa di Seul e Washington per alimentare a livello mondiale un sentimento anti Pyongyang: non dovrebbero però dimenticare che «posizione strategica della Corea del Nord come potenza nucleare».

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