L'ignaro direttore dell'albergo non confermò la valanga al Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura
PESCARA - Si è discusso tanto in merito ai ritardi nei soccorsi all’hotel Rigopiano di Farindola. La Repubblica ha pubblicato la telefonata che alimentò la confusione nei primi momenti dell’emergenza, subito dopo che la valanga travolse l’albergo.
Il Centro di coordinamento soccorsi della Prefettura - allertato dal superstite Giampiero Parete alle 17.10 - ha chiamato il direttore Bruno Di Tommaso per sapere quale fosse la reale situazione. L'amministratore, che in quel momento si trovava a Pescara, ha tranquillizzato tutti. Alle 17.40 l’uomo era infatti ignaro dei fatti, ha spiegato che aveva da poco sentito alcune persone presenti nella struttura. La sua preoccupazione al momento era limitata alla difficile situazione meteorologica, che ha portato l’isolamento dell’hotel.
Queste informazioni hanno portato il Centro di coordinamento soccorsi a non considerare attendibile anche la seconda telefonata di allarme, quella di Quintino Marcella, il ristoratore di Silvi Marina attivato dal superstite via WhatsApp.