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roma - Addio a padre Romano Scalfi, fondatore del Centro Studi Russia Cristiana e storico protagonista del dialogo con le chiese dei Paesi dell'Est europeo durante il comunismo.
Padre Scalfi, morto a Seriate, in provincia di Bergamo, il giorno di Natale, all'età di 93 anni, contribuì in maniera determinante a far conoscere in Occidente il movimento del samizdat, l'editoria clandestina che diffondeva il pensiero cristiano nei Paesi del blocco sovietico della 'Cortina di Ferrò.
Nato a Tione, in provincia di Trento, il 12 ottobre 1923, Romano Scalfi fu ordinato sacerdote a Trento nel 1948, per studiare poi a Roma al Pontificio Istituto Orientale dal 1951 al 1956, ottenendo nel frattempo anche una laurea in sociologia alla Pontificia Università Gregoriana. È di quegli anni l'amicizia con don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione.
Nel 1957 fu tra i fondatori a Milano del Centro Studi Russia Cristiana, cui avrebbe associato l'omonima rivista "Russia Cristiana", che fece conoscere la voce del samizdat durante il regime sovietico. Nel 1991, dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine dell'Urss, la rivista venne ribattezzata "La Nuova Europa" e pubblicata anche in lingua russa.
Nel 1992 è nata la Fondazione Russia Cristiana. Nel 2014 padre Scalfi ha ricevuto il Premio internazionale Cultura Cattolica "per la sua opera di evangelizzazione dell'Urss e per l'apporto dato alla diffusione in Italia del samizdat, la letteratura clandestina autoeditata dell'era sovietica".
Nel 1960 Scalfi compie il suo primo viaggio in Unione Sovietica; ne fara' molti altri fino al 1970, quando viene considerato persona non gradita dalle autorita'. Sempre nel 1960 esce il primo numero di "Russia Cristiana", rivista "destinata a colui che ha un cuore cattolico, cioe' universale e che, posto di fronte a qualunque valore umano, non lo puo' sentire estraneo a se stesso".
