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RUSSIASpari a Mosca e San Pietroburgo, uccisi 6 miliziani

17.08.16 - 20:41
Spari a Mosca e San Pietroburgo, uccisi 6 miliziani

MOSCA - Giornata di spari e sangue oggi a Mosca e San Pietroburgo. Quattro presunti miliziani provenienti dal Caucaso del Nord sono stati uccisi in un condominio dell'antica capitale degli zar in un'operazione antiterrorismo degli spetsnaz russi.

Vicino a Mosca invece, quasi contemporaneamente, due uomini armati di pistole e accette hanno attaccato una piccola stazione di polizia sull'autostrada 'Shchelkovskoie' e sono stati uccisi dalle forze dell'ordine. Nella sparatoria però sono anche rimasti feriti due agenti, uno dei quali, stando al Comitato investigativo, versa in gravi condizioni.

Non è ancora chiaro cosa ci sia dietro l'assalto alla polizia denunciato dalle autorità russe e neanche chi siano gli aggressori. Secondo fonti sentite dalle agenzie Interfax e Tass, si tratta di persone provenienti dall'instabile Caucaso del Nord, dove conflitti a fuoco tra miliziani e poliziotti sono spesso tristemente all'ordine del giorno. Questa ipotesi è supportata da Life.ru: la testata filo-Cremlino sostiene che i due fossero ceceni e pubblica addirittura le foto dei loro presunti passaporti. I documenti, russi, appartengono a un 18enne e a un 21enne che, dai nomi, sembrerebbero originari delle montagne del Caucaso. Qualche dubbio in ogni caso resta, perché nel primo pomeriggio la portavoce del ministero dell'Interno, Irina Volk, aveva affermato che, "stando ai dati preliminari", i due assalitori "provenivano dall'Asia centrale".

Qualche particolare sulla versione ufficiale dello scontro è poi stato fornito dal Comitato investigativo: uno degli aggressori "è stato ucciso dalla polizia durante l'attacco - dicono i responsabili delle indagini - e l'altro mentre opponeva resistenza per non essere arrestato". Il ministero dell'Interno dà una ricostruzione della vicenda alquanto simile: "Uno degli assalitori è stato ucciso subito, mentre l'altro ha opposto resistenza con le armi e poi ha cercato di fuggire, un ispettore di polizia ferito nell'attacco ha iniziato a inseguirlo e lo ha ucciso".

L'operazione antiterrorismo a San Pietroburgo ha invece sconvolto un intero isolato della città sulla Neva con spari ed esplosioni (almeno due secondo i testimoni). L'intervento - condotto dai servizi segreti (Fsb) e dalla Guardia nazionale - si è concluso con l'uccisione di quattro persone "sospettate di appartenere a unità armate illegali del Caucaso del Nord". I presunti "terroristi" si nascondevano in un appartamento in un condominio di Leninskij Prospekt, e stamattina l'edificio è stato circondato dalle forze speciali facendo cadere nel panico alcuni degli abitanti. Gli agenti, con il volto coperto da passamontagna o da caschi, hanno trasportato dentro il palazzo un gran numero di sacchi di sabbia, probabilmente per creare una barriera di protezione dai proiettili e isolare l'appartamento occupato dai ricercati. Qualche ora dopo, la fine dell'operazione è stata annunciata con una formula spesso usata nel Caucaso dalla polizia russa: "I criminali sono stati eliminati dal fuoco di ritorno mentre opponevano resistenza".

 

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