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I media si interrogano sulle contraddizioni tra le versioni date dalle diverse autorità belghe nella gestione della possibile minaccia all'aeroporto di Zavantem
BRUXELLES - I media belgi si interrogano sulle contraddizioni tra le versioni date dalle diverse autorità belghe nella gestione dell'allerta per una possibile minaccia contro due voli in arrivo a Zavantem, poi rivelatasi falsa.
Pasticcio a tutti i livelli, scrive la DH online. A suscitare dubbi, in particolare, il fatto che il governo abbia negato che fosse scattato alcun piano di emergenza, contraddicendo l'aeroporto e la Croce Rossa. Quest'ultima ieri ha comunicato che l'allarme per possibile catastrofe era terminato alle 20, due ore dopo essere stato attivato. Il portavoce del ministro dell'Interno, Jan Jambon, ha invece affermato che non era stato attivato alcun piano di emergenza né si era riunita la cellula antiterrorismo.
La procura federale oggi con un comunicato ha precisato che ieri sera era stata informata di una "potenziale minaccia terroristica" contro voli in avvicinamento all'aeroporto di Zaventem, cosa che ha portato all'immediata apertura di una inchiesta formale. Che poi ha rapidamente permesso di escludere che la minaccia fosse reale. Gli aerei sono atterrati regolarmente e i passeggeri sono scesi dopo una breve attesa. Gli aerei sono stati perquisiti a fondo e non è stata trovata alcuna traccia di esplosivi a bordo.
Alle 18 di ieri "è successo che poteva esserci un allerta bomba su uno dei voli della compagnia Sas", ha scritto la Procura. Non viene divulgato alcun dettaglio sull'origine dell'informazione che ha fatto scattare l'allerta, anche se secondo alcuni media belgi essa proveniva da un circuito di coordinamento internazionale dell'intelligence.
