Almeno due automobilisti hanno visto la giovane scappare dal suo assassino. Non avevano capito chiedesse aiuto, sostengono
ROMA - Un altro raccapricciante dettaglio va ad aggiungersi alla ricostruzione dell’omicidio di Sara Di Pietrantonio, studentessa 22enne aggredita e bruciata viva dall’ex fidanzato nella notte fra sabato e domenica nella periferia di Roma. Le immagini delle telecamere di sicurezza presenti sul luogo del delitto rivelano infatti come almeno due automobilisti in transito abbiano visto la giovane scappare dal suo aggressore chiedendo aiuto, ma non si siano fermati per prestare soccorso né abbiano avvertito la polizia.
«La ragazza prima di essere raggiunta dal suo assassino ha provato a chiedere aiuto agli automobilisti, ma nessuno si è fermato», ha dichiarato il capo della squadra mobile di Roma, Luigi Silipo, come riporta Repubblica. «Se qualcuno si fosse fermato Sara sarebbe ancora viva», ha aggiunto. Gli automobilisti in questione, identificati e rintracciati dalla polizia, hanno dichiarato di non aver capito che la 22enne stesse chiedendo aiuto.
Il cadavere semicarbonizzato di Sara è stato ritrovato domenica all’alba in un parcheggio di Via della Magliana. Il suo aggressore, la guardia giurata 27enne Vincenzo Paduano, è stato fermato la scorsa notte e ha confessato il delitto in un interrogatorio durato otto ore.
Paduano ha seguito l’auto di Sara e, dopo averla costretta a fermarsi, è entrato nell’abitacolo, ha versato del liquido infiammabile al suo interno e ha dato fuoco alla vettura. La 22enne è riuscita in un primo momento a fuggire dal suo aggressore, ma è stata raggiunta dall’uomo a circa 200 metri dal veicolo. Qui l'ex fidanzato le ha dato fuoco quando era ancora viva.
La vittima «usciva da una storia malata e, se è vero che non è stata mai malmenata, è altrettanto vero che nell’ultimo periodo ha subito una violenza psicologica enorme da questo amore malato», ha commentato il capo della squadra mobile, precisando come la storia con Paduano sia durata per circa due anni. «Da poco Sara aveva iniziato una nuova relazione ─ ha aggiunto ─. Il fermato la seguiva, sicuramente in due occasioni. L’ultima è stata fatale».