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GIAPPONEImpianto nucleare di Takahama, due reattori da chiudere

09.03.16 - 10:00
La corte distrettuale di Otsu si è pronunciata sul merito della cautela dopo il benestare dell'Agenzia della Sicurezza Nucleare
Impianto nucleare di Takahama, due reattori da chiudere
La corte distrettuale di Otsu si è pronunciata sul merito della cautela dopo il benestare dell'Agenzia della Sicurezza Nucleare

TOKYO - La corte distrettuale di Otsu, in Giappone, ha ordinato la chiusura di due reattori nucleari nella centrale di Takahama, a nord di Osaka, malgrado l'impianto avesse ottenuto il via libera dell'Agenzia della Sicurezza Nucleare.

Il gestore della centrale, la Kansai Electric Power, aveva riavviato i reattori numero 3 e 4 nella prefettura di Fukui da inizio anno, dopo essersi adeguato ad una nuova serie di norme più stringenti, introdotte dopo l'incidente di Fukushima, per mitigare le preoccupazioni di quella parte dell'opinione pubblica contraria al riavvio dei reattori.

È la prima volta che una corte si pronuncia sul merito della cautela dopo il benestare dell'Agenzia della Sicurezza Nucleare, e rappresenta una battuta d'arresto per i piani del governo conservatore di Shinzo Abe che prevede la progressiva riapertura delle centrali nucleari in regola con le nuove norme.

A due giorni dal quinto anniversario dell'incidente di Fukushima, la decisione della Corte sottolinea la divergenza dei giudizi e nelle valutazioni sul tema della sicurezza nucleare in Giappone, non solo tra l'opinione pubblica, ma anche nei diversi organi dell'apparato statale.

Malgrado l'introduzione di norme più rigorose da parte dell'Agenzia della Sicurezza Nucleare per la manutenzione e la gestione delle centrali, sponsorizzate dall'esecutivo di Shinzo Abe e definite "tra le più stringenti al mondo", il tribunale distrettuale della prefettura di Shiga è riuscito lì dove non avevano potuto le petizioni di migliaia di cittadini.

Con il previsto spegnimento del reattore numero tre di Takahama e il mantenimento offline del numero quattro, già colpito da un'anomalia nella prima settimana in operazione, la Corte spiega la decisione con l'inadeguatezza delle misure di emergenza, e imprecisati difetti nella progettazione dell'impianto. In altre parole, gli standard che servirebbero a scongiurare un'altra tragedia come quella di Fukushima non sono stati ancora raggiunti.

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