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GERMANIAAssistente di disabili con l'hobby del film erotico, "licenziamento giustificato"

22.04.15 - 13:13
La sentenza arriva dal tribunale del lavoro di Monaco di Baviera. La 38enne lavorava per un istituto evangelico e alla scoperta di film in cui era protagonista di film porno era stata licenziata
Assistente di disabili con l'hobby del film erotico, "licenziamento giustificato"
La sentenza arriva dal tribunale del lavoro di Monaco di Baviera. La 38enne lavorava per un istituto evangelico e alla scoperta di film in cui era protagonista di film porno era stata licenziata

BERLINO - La "signorina Porno" può essere licenziata. E' questa la sentenza pronunciata martedì dal Tribunale del Lavoro regionale di Monaco di Baviera nei confronti di Julia Pink, 38enne che per 17 anni ha lavorato per la diaconia evangelica di Neuendettelsau (Baviera). Nell'istituto religioso aveva il compito di assistere persone disabili adulte.

La donna, che si è presentata in aula con una giacca in pelle corta, jeans attillati e stivaletti a tacco alto, ha un hobby molto particolare: essere protagonisti di filmini pornografici e partecipare a incontri di scambisti. "E' stato sempre un mio sogno girare un film pornografico", aveva raccontato tempo fa la 38enne alla Bild-Zeitung.

Un sogno che si è avverato nel 2013. I suoi film ad alto contenuto erotico sono finiti sul web e scoperti dopo poco tempo da conoscenti di collaboratori dell'istituto religioso. Una scoperta che ha spinto i vertici della chiesa protestante di Neuendettelsau, comune bavarese di quasi 8.000 abitanti, a licenziare con effetto immediato la donna. Julia si è opposta alla decisione ed ha presentato ricorso.

E' iniziata così una battaglia giudiziaria che ha avuto come esito finale la vittoria della Diaconia evangelica. Il ricorso della 38enne è stato respinto dal Tribunale regionale del lavoro di Monaco di Baviera: la donna avrebbe dovuto tenere in considerazione il diritto ecclesiastico e i suoi valori morali. Il licenziamento è stato quindi giudicato giustificato: Julia Pink ha perso, in modo definitivo, il suo posto di lavoro.

In prima istanza il tribunale aveva sentenziato che il licenziamento era sì giustificato, ma non avrebbe dovuto essere a tempo indeterminato. Julia allora aveva deciso di ricorrere di nuovo al tribunale regionale del lavoro di Monaco di Baviera: "Continuo a lottare. Ho lavorato così a lungo in quel posto ed ora mi cacciano di punto in bianco. Non permetto che succeda questo", aveva dichiarato nel luglio dell'anno scorso, convinta di non aver compiuto nessun reato penale.

Il giudice ha voluto sapere dalla direttrice dell'istituto religioso quale fosse l'accusa nei confronti della dipendente. La risposta: "In Diaconia vengono trasmessi dei valori riguardanti anche la propria vita sessuale. E per noi la vita sessuale a pagamento non è in sintonia con una professione in cui si è in contatto quotidiano con persone con gravi handicap. Nel nostro istituto sono molti coloro che utilizzano smartphone e navigano su internet e potenzialmente i nostri utenti potrebbero incappare in queste immagini. Così facendo si potrebbe trasmettere il messaggio che questo comportamento rappresenti la normalità".

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