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FRANCIANuova sparatoria a Parigi: "Almeno due morti". Ma il ministro smentisce

09.01.15 - 13:38
Sequestro di persone davanti a un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei. Il sequestratore sarebbe il killer di Montrouge
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Nuova sparatoria a Parigi: "Almeno due morti". Ma il ministro smentisce
Sequestro di persone davanti a un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei. Il sequestratore sarebbe il killer di Montrouge

PARIGI - Sparatoria attorno alle 13:00 a Parigi, zona PortedeVincennes. Ci sarebbero almeno due morti. Lo dicono fonti vicine agli inquirenti, ma il ministero dell'Interno francese ha smentito la notizia. Lo riferisce France24. L'emittente, citando fonti di polizia, parla di "un ferito in gravi condizioni".

La sparatoria è avvenuta nell'ambito del sequestro di persone in un negozio di alimentari kosher, frequentato da ebrei. Nel supermercato ci sono diversi ostaggi, tra cui delle donne. "Sono cinque gli ostaggi trattenuti", è quanto riferisce BFM-TV che mostra le immagini delle teste di cuoio in azione sul posto. "Come avere una scena di guerra davanti agli occhi", racconta un abitante presente sul posto.

L'uomo che tiene in ostaggio le persone si è fatto riconoscere dalla polizia sul posto come l'assassino della poliziotta di Montrouge: "Sapete chi sono! Sapete chi sono!", ha gridato per due volte ai poliziotti. Il killer ha pesantissimi precedenti penali, secondo quanto si apprende. Durante la sparatoria almeno una persona sarebbe stata ferita, secondo Reuters. L’assalitore era armato con due mitragliatori. 

È stata messa in sicurezza la zona intorno al supermercato, ormai blindata. La stazione di metropolitana più vicina, Porte de Vincennes, è stata chiusa, e la linea di tram che passa poco lontano interrotta. Bloccata anche la vicina uscita della tangenziale intorno a Parigi. La rete di trasporti RATP ha annunciato il blocco del traffico sulle linee nella zona di Porte de Vincennes per ragioni di sicurezza. 

Sono decine i poliziotti davanti al negozio kosher della porte de Vincennes a Parigi. 

Bambini negli asili e studenti nelle scuole sono blindati e non possono uscire a Vincennes. Lo ha disposto il provveditorato.

Intanto il ministero degli esteri israeliano ha annunciato di seguire con "grande attenzione" quanto sta succedendo nel negozio alimentare 'Hyper Cacher'. Al tempo stesso è in continuo contatto con la propria rappresentanza consolare nella capitale francese. Lo ha fatto sapere il portavoce del ministero Emmanuel Nachson.

Il Commissario Ue Avramopoulos al vertice a Parigi - Al vertice straordinario di Parigi sulla lotta al terrorismo convocato per domenica dal ministro dell'interno francese Bernard Cazeneuve parteciperà anche il commissario Ue all'immigrazione e affari interni Dimitris Avramopoulos.

Lo ha annunciato il portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas, spiegando che si tratta di una "riunione internazionale e non Ue" dove il commissario sarà là "per ascoltare e non per mettere in moto i meccanismi comunitari". "Le azioni dell'Ue non devono essere comandate dalla paura ma guidate dalla ragione", ha ribadito il portavoce, "ora è il momento del silenzio e del lutto".

Valls, riunirsi intorno a libertà e tolleranza - "Dobbiamo riunirci attorno ai valori di libertà e di tolleranza, perché sono questi valori che hanno tentato di uccidere". Lo ha dichiarato il premier francese Manuel Valls, arrivato alla sede di Liberation dove si sono ritrovati per lavorare al prossimo numero i redattori superstiti di Charlie Hebdo. "È il momento della compassione e della solidarietà", ha aggiunto, ribadendo la sua vicinanza ai superstiti e alle famiglie delle vittime. Sarà necessario porsi delle domande "sull'eventualità di introdurre nuove leggi per lottare contro il terrorismo", ha concluso Valls.

Stampa turca - Il quotidiano turco Milliyet ha tracciato un parallelo fra il sanguinoso attacco terroristico contro Charlie Hebdo e la strage di Sivas, una cittadina dell'Anatolia dove nel 1993 una folla di migliaia di estremisti islamici salafiti ha incendiato un albergo in cui si teneva un congresso di poeti aleviti, uccidendo 35 persone, per lo più intellettuali, molti dei quali bruciati vivi.

Per il massacro la giustizia turca non ha individuato responsabili. Nel marzo 2012 la procedura giudiziaria è stata chiusa senza condanne, per prescrizione. La strage di Sivas è considerata l'attacco più sanguinoso alla libertà di espressione in Turchia negli ultimi decenni. La minoranza alevita - una emanazione liberal dello sciismo - è stata per secoli vittima di discriminazioni e violenze in Turchia da parte della maggioranza sunnita.

 

ats/red

 

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