A favore delle nozze gay, e contro il quesito referendario sulla definizione in costituzione del matrimonio come una unione esclusiva tra un uomo e una donna, si è espresso il 35 per cento dei croati, sempre secondo i primi dati preliminari.
Resta l'ombra della bassissima affluenza, valutata intorno al 35%, che però non compromette la validità del referendum, che sarà vincolante dato che in Croazia non è richiesto nessun quorum.
Il referendum è stato promosso da un'organizzazione ultraconservatrice, vicina alla Chiesa cattolica, dalla quale sostengono che sono stati spinti dal caso francese, dove da maggio sono permessi i matrimoni gay, "per evitare che lo stesso possa accadere in Croazia".