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VATICANOGiovedì Santo, il Papa in carcere con i ragazzi

28.03.13 - 18:48
Francesco ha compiuto il rito della lavanda dei piedi a 12 giovani detenuti, compresa una musulmana
Foto Keystone / EPA Gregorio Borgo
Giovedì Santo, il Papa in carcere con i ragazzi
Francesco ha compiuto il rito della lavanda dei piedi a 12 giovani detenuti, compresa una musulmana

CITTA' DEL VATICANO - Nella messa "in Coena Domini" del Giovedì Santo, celebrata nel carcere minorile di Casal del Marmo a Roma, papa Francesco ha lavato i piedi a 12 giovani detenuti di nazionalità e confessioni diverse, tra cui due ragazze, una italiana di religione cattolica e una serba nata a Roma, di fede musulmana.

 

"Quello che è più in alto dev'essere al servizio degli altri. Questo è un simbolo e un segno: lavare i piedi vuol dire che io sono al tuo servizio", ha detto il pontefice spiegando nell'omelia il rito della lavanda dei piedi. "Dobbiamo aiutarci uno con l'altro", "questo è quello che Gesù ci insegna e questo che io faccio, è il mio dovere, che mi viene dal cuore, amo farlo", ha aggiunto papa Francesco. Con il Papa hanno concelebrato il cardinale vicario Agostino Vallini e padre Gaetano Greco, cappellano del carcere minorile.

 

"Questo è commovente: Gesù che lava i piedi ai suoi discepoli", ha detto il Papa. "E lui stesso spiega ai discepoli - ha proseguito -: capite quello che ho fatto per voi, voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene perché lo sono. Se dunque io Signore e Maestro ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi l'uno all'altro. Vi ho dato l'esempio perché voi facciate lo stesso l'un l'altro".

 

Secondo papa Bergoglio, "l'esempio del Signore, lui che lava i piedi, è che quello che è più in alto dev'essere al servizio degli altri. Questo è un simbolo e un segno: lavare i piedi vuol dire che io sono al tuo servizio". "Tra noi - ha continuato - non è che dobbiamo sempre lavarci i piedi. Dobbiamo aiutarci l'uno all'altro, l'altro a l'uno".

 

"Varie volte mi sono arrabbiato con uno, con un altro", ha esemplificato il Pontefice. "Lascia perdere - è stato il suo invito -, e se ti chiede un favore, fallo. Aiutarci l'un l'altro: questo è quello che Gesù ci insegna e quello che io faccio". "Lo faccio di cuore - ha aggiunto - perché è mio dovere come prete e come vescovo. Devo essere al servizio di voi, ma amo farlo perché il Signore me lo ha insegnato".

 

"Ma voi aiutatevi sempre, l'uno all'altro - ha detto ancora papa Francesco - e così aiutandoci faremo del bene". Con questa cerimonia di lavarci i piedi, ciascuno di noi pensi: io davvero sono disposto a servire, aiutare l'altro? Pensi quello soltanto, e questo segno è una carezza di Gesù, che fa perché Gesù è venuto proprio per questo per servire e per aiutarci", ha concluso nella breve omelia.

 

Il telo usato da papa Francesco per il rito pasquale della lavanda dei piedi è stato realizzato da ragazzi ospiti della comunità di Villa San Francesco di Pedavena, in provincia di Belluno, che accoglie minori e non con difficoltà personali e familiari. Qui è stato realizzato per il Papa quello che per tradizione è chiamato grembiule, tessuto con un ordito di 720 fili diversi giunti da Nazareth, Betlemme, Tekoa, Tiberiade, Gerico, Gerusalemme, As-Samu, Ebron, Betania, Bet Hanina, Bet Jiallah, Cana e Cirene, fra Palestina, Israele e Terra Santa. Il grembiule è stato realizzato a mano nell'arco di alcuni mesi e contiene anche filamenti di reti di pescatori del Lago di Tiberiade. L'intento è di ricostruire simbolicamente con il tessuto i viaggi a piedi di Gesù di duemila anni fa.

 

Ats Ans

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