Il delegato all'agricoltura Cartabellotta, accusato di aver fatto saltare un affare con un imprenditore svizzero a causa del suo ritardo, spiega: "Non è che io posso scegliere investitori, ci sarà un bando aperto a Svizzeri e Italiani"
PALERMO - Aveva fatto parlare la notizia, riportata dal quotidiano italiano Il Giornale, di un incontro tra un imprenditore svizzero, un collega siciliano e l'assessore regionale all'agricoltura sfumato a causa di un ritardo di quest'ultimo.
L'assessore Dario Cartabellotta ci ha contattato per precisare che l'investimento non è andato in fumo dopo il mancato appuntamento. “Il ritorno della coltivazione del cotone in Sicilia non è un fatto privato, ma un fatto pubblico”. Pertanto il mancato incontro tra l'uomo politico e l'imprenditore elvetico non pregiudica la realizzazione del progetto del polo cotoniero.
"Il governo attuale è assolutamente favorevole" spiega Cartabellotta, così come lo era quello precedente. "Ma è una politica che deve essere approvata dall’Unione Europea. Non è che io posso scegliere investitori. Anche perché nel momento in cui questa politica fosse approvata, ci sarebbe un bando pubblico aperto sia a Svizzeri che Italiani".