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IRANIn Iran c'è chi ipotizza che l'aggressione a Salman Rushdie sia «un complotto» degli Usa

14.08.22 - 16:59
La tesi dei media conservatori iraniani: una provocazione «per diffondere l'islamofobia nel mondo»
keystone-sda.ch / STF (Gene J. Puskar)
Hadi Matar, l'aggressore di Salman Rushdie, durante l'udienza di sabato.
Hadi Matar, l'aggressore di Salman Rushdie, durante l'udienza di sabato.
Fonte Ats Ans
In Iran c'è chi ipotizza che l'aggressione a Salman Rushdie sia «un complotto» degli Usa
La tesi dei media conservatori iraniani: una provocazione «per diffondere l'islamofobia nel mondo»

TEHERAN - Secondo alcuni media iraniani, dietro l'accoltellamento dello scrittore Salman Rushdie avvenuto venerdì in un evento letterario nello stato di New York, ci potrebbe essere un complotto statunitense.

Il quotidiano ultraconservatore Javan ha suggerito oggi che l'attacco potrebbe essere stato un complotto ordito dagli americani. «Forse - ha scritto - un giovane musulmano, che non era nemmeno nato quando Salman Rushdie scrisse il suo libro satanico, voleva vendicarsi di lui». Hadi Matar, l'uomo di 24 anni accusato di aver accoltellato Rushdie, sabato si è dichiarato non colpevole delle accuse di tentato omicidio. «Un altro scenario è che gli Stati Uniti vogliano probabilmente diffondere l'islamofobia nel mondo», ha scritto ancora Javan.

Il quotidiano Kayhan, che sabato ha salutato l'assalitore come «coraggioso e consapevole del dovere», ha proseguito suggerendo che in futuro potrebbero essere possibili attacchi ad altre figure. «L'attacco a Salman Rushdie ha evidenziato la debolezza dell'intelligence statunitense e ha dimostrato che anche misure di sicurezza rigorose non possono prevenire gli attacchi», ha scritto Kayhan. «Ora (l'ex presidente degli Stati Uniti Donald) Trump e (l'ex segretario di stato Mike) Pompeo si sentiranno più minacciati», ha aggiunto il giornale.

Un riferimento alla promessa di vendetta del presidente iraniano Ebrahim Raisi contro Trump, a meno che non venga processato per l'uccisione del venerato comandante Qasem Soleiman in un attacco di droni statunitensi all'aeroporto di Baghdad nel gennaio 2020. Kayhan ha definito l'attacco a Rushdie «un avvertimento per coloro che stanno dietro l'assassinio di Soleimani che devono sapere che la vendetta è vicina, anche se sono ben protetti».

Le autorità iraniane hanno mantenuto il silenzio totale sul tentativo di uccidere l'autore anglo-indiano, che è stato accoltellato circa 10 volte in quella che le autorità statunitensi hanno definito un'aggressione premeditata.

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