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GERMANIAEuro 2020: Allianz Arena illuminata di arcobaleno contro Orbán e le sue leggi «omofobe»?

21.06.21 - 09:19
Lo chiede il Consiglio comunale di Monaco in occasione di Germania-Ungheria. Troppo politico?
Imago
Arcobaleno anche in occasione di Germania-Ungheria?
Arcobaleno anche in occasione di Germania-Ungheria?
Euro 2020: Allianz Arena illuminata di arcobaleno contro Orbán e le sue leggi «omofobe»?
Lo chiede il Consiglio comunale di Monaco in occasione di Germania-Ungheria. Troppo politico?

MONACO DI BAVIERA - Monaco di Baviera non ci sta a ospitare, mercoledì, la partita di Euro 2020 tra Germania e Ungheria senza esprimere il proprio dissenso per le leggi contro i diritti LGBTQ+ recentemente emanate dal parlamento di Budapest. La Città chiede in particolare che lo stadio che ospiterà l'evento, l'imponente Allianz Arena, s'illumini dei colori dell'arcobaleno per dare «un segnale visibile di solidarietà» con la comunità gay, lesbica, bisessuale, trans e queer ungherese.

«La capitale del Land (della Baviera, ndr) è a favore della diversità, della tolleranza e della vera uguaglianza nello sport e nell'intera società», si legge in una mozione presentata venerdì da un vasto gruppo interpartitico in Consiglio comunale, che comprende tutte le fazioni ivi rappresentate. «In occasione della partita degli europei Germania contro Ungheria, per la capitale Monaco è importante dare un segno visibile di solidarietà con la comunità LGBTI in Ungheria, che risente dell'attuale inasprita legislazione omo- e transfobica del governo ungherese» di Viktor Orbán, continua lo scritto.

Sulla mozione deciderà mercoledì stesso il Consiglio comunale. Come riferisce la Süddeutsche Zeitung, tuttavia, dato il prevedibile supporto dell'assemblea, il sindaco della Città, il socialdemocratico Dieter Reiter, invierà già oggi una lettera di richiesta all'UEFA e alla Federazione calcistica tedesca (DFB) perché approvino l'iniziativa.

Mentre l'avallo da parte della seconda appare scontato, l'organo che governa il calcio europeo potrebbe mostrare al contrario maggiori resistenze.  Illuminare l'Allianz Arena dei colori della comunità LGBTQ+ per protestare esplicitamente contro una legge emanata da uno Stato sovrano potrebbe essere classificato infatti come un messaggio meramente politico e quindi evitato per statuto.

L'UEFA, tuttavia, non è di principio contro gli attestati di solidarietà alla comunità omosessuale, bisessuale, trans e queer in questo che è il mese dell'orgoglio LGBTQ+. Come riferisce la Federazione calcistica tedesca via Twitter, infatti, proprio ieri ha approvato la fascia "rainbow" che il capitano della Nazionale tedesca, il portiere Manuel Neuer, porta dal 7 giugno scorso. L'organizzazione internazionale, fa sapere la DFB, «valuta la fascia arcobaleno come un segnale della Nazionale per la diversità e quindi come una "good cause" (una buona causa, ndr)». Niente di politico, insomma, in questo caso.

Durante questo Europeo, l'Allianz Arena di Monaco di Baviera è già stata teatro di una dimostrazione eclatante, in quel caso non autorizzata. Martedì, un attivista di Greenpeace è planato con un parapendio dentro lo stadio, ferendo alcuni spettatori. Protestava contro il produttore di auto tedesco e sponsor del torneo Volkswagen.

L'Allianz Arena non è di proprietà della Città di Monaco di Baviera, ma del Bayern Monaco. Oltre a chiedere ai responsabili degli Europei d'illuminarla dei colori dell'arcobaleno, la mozione interpartitica del Consiglio comunale dispone, se approvata, che sul palazzo comunale siano issate le bandiere "rainbow" «già il giorno della partita», il 23 giugno, e non solo in occasione del pride, il 27. Monaco dovrebbe inoltre diffondere «una chiara presa di posizione» contro le leggi ungheresi, che vietano d'informare i minori di 18 anni sull'omosessualità e la transessualità o di «promuovere» questi orientamenti sessuali o identità di genere.

Il partito di Orbán, Fidesz, ha inserito questa norma all'interno di un pacchetto di leggi contro la pedofilia. Sostiene che queste regole siano necessarie per tutelare i minori. Per i detrattori, tuttavia, si tratta semplicemente di una stoccata alla comunità LGBTQ+ ungherese a fini elettorali. 

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