Ci stanno lavorando alcune comunità autonome in Spagna, su consiglio degli esperti sanitari
MADRID - In Spagna si sta andando sempre di più verso un divieto di fumo all'aperto, per ragioni legate alla pandemia di coronavirus.
El Pais scrive che alcune comunità autonome stanno lavorando a provvedimenti in tal senso. «La distanza di un metro e mezzo tra le sedie di commensali in un ristorante all'aperto è sufficiente se i clienti si limitano a parlare e mangiare. Ma non va bene se si fuma un sigaretta» secondo José Luis Díaz-Maroto Muñoz, responsabile della comunicazione del Gruppo tabagismo di Semergen, la società spagnola di medicina generale.
«Chi espira il fumo lo proietta da una distanza maggiore rispetto a quando parla o respira. Inoltre, il fumo veicola l'aerosol che trasmette il virus almeno a otto metri di distanza. Per questo è importante non fumare all'aperto quando si hanno persone vicine» sottolinea Díaz-Maroto, che osserva come la sigaretta accesa sia la scusa usata da alcuni per non dover indossare la mascherina all'aperto.
Díaz-Maroto ricorda che già gli esperti britannici avevano raccomandato d'includere programmi anti-fumo nelle misure di contrasto al Covid-19. D'altra parte, la pandemia ha portato gli spagnoli a fumare un po' meno: secondo uno studio dell'Osservatorio spagnolo delle droghe e delle dipendenze, il calo è dell'1,4% rispetto all'inizio dell'emergenza sanitaria. Il calo è più marcato tra i giovani ed è diminuita anche la percentuale di chi fuma sigarette elettroniche.