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STATI UNITIScarcerati dopo 24 anni dietro le sbarre

07.03.21 - 21:00
La sentenza nei confronti di tre afroamericani è stata definita «illegittima», ma sono passati più di vent'anni
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Scarcerati dopo 24 anni dietro le sbarre
La sentenza nei confronti di tre afroamericani è stata definita «illegittima», ma sono passati più di vent'anni
Il caso ha portato a una bufera nella procura statunitense

NEW YORK - Tre uomini sono stati rilasciati venerdì - dopo aver trascorso 24 anni in carcere - in seguito ai risultati di un'indagine della Conviction Integrity Unit (CIU) dell'ufficio del procuratore distrettuale del Queens, New York, che ha scoperto che erano stati erroneamente condannati per doppio omicidio.

Si tratta di tre afroamericani, che sono stati accusati di aver ucciso un agente di polizia di New York e un cambiavalute nel corso di una rapina. Lo ha riferito la CNN.

«Oggi è il giorno in cui ho trovato la chiave. Oggi è il giorno, oggi è il giorno, oggi è il giorno, in cui vado a casa», ha detto uno dei tre uomini in una toccante videoconferenza dal carcere Green Haven Correctional, a Stormville.

Gli uomini sono stati rilasciati su cauzione e sono attesi di nuovo in tribunale il 4 giugno, dove avrà luogo il processo in cui con tutta probabilità saranno completamente scagionati.

«Interrogatori coercitivi» - All'epoca dei fatti i tre uomini avevano 19, 22 e 35 anni, ed erano stati sentenziati a 50 anni di carcere (uno dei tre all'ergastolo). Sebbene i primi due abbiano confessato, furono «sottoposti a interrogatori coercitivi» si legge nelle carte presentate dalla difesa per ribaltare la sentenza, riprese dall'agenzia Keystone-ATS.

In particolare, uno dei due diede una confessione «piena d'incoerenze e imprecisioni, frutto del fatto che i dettagli gli furono suggeriti dai detective che stavano lavorando con informazioni incomplete e false».

I due più giovani, inoltre, non conoscevano il 35enne, che si è sempre proclamato innocente e che l'accusa fece condannare come complice della rapina al cambiavalute a causa della testimonianza di un presunto testimone che non pareva però nemmeno «collegato al crimine».

Bufera sulla procura - Il giudice della Corte Suprema del Queens che ha annullato le condanne, Joseph Zayas, ha criticato aspramente i procuratori presenti all'epoca.

Ai tempi, secondo Zayas, l'Ufficio del procuratore e l'accusa hanno «deliberatamente trattenuto» dalla difesa «informazioni credibili sulla colpevolezza di terzi» che potevano essere usate come prove «che altri potessero aver commesso questi crimini».

Zayas ha poi detto di aver perso «molte notti di sonno» da quando ha ricevuto questo caso.

Anche uno degli avvocati del terzetto, Marc Wolinsky, non ha lesinato critiche: «Se la giuria avesse ascoltato queste prove, sarebbero stati assolti. ... I procuratori hanno agito in malafede».

 

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COMMENTI
 

Ro 3 anni fa su tio
Povera giustizia.

angie2020 3 anni fa su tio
70'000 dollari all'anno, per 24 anni, per 3. qualcuno pagherà i risarcimenti.
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