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MONDOQuelli che ci hanno sorpassato nella corsa alla vaccinazione

05.03.21 - 06:00
Israele prevede di completare la campagna vaccinale entro marzo. Ma ad aver fatto meglio della Svizzera sono parecchi
Reuters
Veicolo mobile per la vaccinazione a Gerusalemme
Veicolo mobile per la vaccinazione a Gerusalemme
Quelli che ci hanno sorpassato nella corsa alla vaccinazione
Israele prevede di completare la campagna vaccinale entro marzo. Ma ad aver fatto meglio della Svizzera sono parecchi
Mentre l'Europa arranca altre nazioni stanno percorrendo con successo altre strade e strategie

BERNA - Una corsa per la vita. È quella che stanno correndo i paesi di tutto il mondo nella lotta al Covid cercando di vaccinare nel più breve tempo possibile quanta più gente possibile. Ognuno con la sua politica, ognuno con i suoi mezzi. I dati sulla percentuale della popolazione mondiale che si è vaccinata finora generano anche una classifica, che stupisce per la presenza di alcune nazioni, Israele ma anche il Marocco, che si stanno dimostrando virtuose nella campagna vaccinale al cospetto di alcune potenze economiche numericamente indietro tra cui anche la Svizzera.

Entro marzo tutti vaccinati - È Israele il Paese che, a oggi, ha vaccinato il maggior numero di persone: il 54 per cento della popolazione ha infatti ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer-BioNTech. Addirittura il 93/94% sul numero totale di dosi di vaccinazione somministrate per 100 persone nella popolazione totale secondo l’elaborazione del sito di statistica «Our world in data». E non è finita qui. Le autorità fanno sapere che tutta la popolazione sarà vaccinata entro marzo con la somministrazione della seconda dose. La campagna vaccinale è stata attuata a tappeto, vaccinando giorno e notte a partire dagli operatori sanitari e dagli over 80. Tanto da diventare un modello per molte nazioni europee che stanno valutando l’idea di abbandonare le linee guida dettate dall’Unione europea. Per questo, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il primo ministro danese Mette Frederiksen prevedono di incontrare a breve il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Il modello inglese - Alle spalle di Israele ci sono gli Emirati Arabi con una percentuale che in questi giorni ha superato il 60%. Molti palestinesi hanno elogiato la mossa degli Emirati Arabi Uniti di fornire il vaccino contro il coronavirus alla Striscia di Gaza, alla luce del blocco a lungo imposto che ostacola la consegna dei vaccini nella Striscia. Sul podio ideale il Regno Unito con oltre il 30% di vaccinati. In Inghilterra si registra un calo dell'80% dei ricoveri in ospedale per Covid fra le persone a cui è stata somministrata una sola dose di vaccino, su una platea di circa 20 milioni di persone. Un vero e proprio modello. I primi tre Paesi che hanno copiato il modello inglese sono state Danimarca, Svezia e Irlanda che proprio come gli inglesi hanno immunizzato circa il 7% della popolazione in poco tempo, somministrando la prima dose non appena ricevuto i carichi di vaccini, senza aspettare di somministrare anche la seconda dose in fase di richiamo. E ci sta pensando anche l’Italia che in classifica è in palese ritardo, sul 7/8% al pari di altre potenze europee, come la Germania, la Francia e la Spagna. Tra queste anche la Svizzera con un poco invidiabile 8% che ha ricevuto la prima dose.

La mossa del re - Numeri importanti in senso assoluto dagli Stati Uniti che ovviamente avendo un bacino grande di popolazione da vaccinare in percentuale occupano i piedi del podio (22%). Ma in tutto questo c’è chi stupisce. Il Marocco sta diventando una sorta di caso «virtuoso» in fatto di politiche di prevenzione dal Covid. A fine febbraio erano 3.600.000 gli abitanti del paese che avevano ricevuto almeno una dose di preparato anti Covid su una popolazione totale di circa 37 milioni di persone per una percentuale di popolazione immunizzata pari al 9,75%. L’esempio di re Mohammed VI primo vaccinato è servito. Pensare che Cina e Russia sono molto indietro nella campagna, intorno al 2% della popolazione.

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