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LIBANOInsieme al porto di Beirut per ricordare l'inferno

04.10.20 - 19:37
Tra palloncini, rabbia e lacrime, si omaggiano le 190 vittime della devastante esplosione
keystone-sda.ch / STF (Hassan Ammar)
Fonte ats ans
Insieme al porto di Beirut per ricordare l'inferno
Tra palloncini, rabbia e lacrime, si omaggiano le 190 vittime della devastante esplosione

BEIRUT - «Viviamo nella sofferenza». Di fronte alle rovine del porto di Beirut, decine di persone hanno commemorato i due mesi dalla micidiale esplosione del 4 agosto con un simbolico lancio di palloncini, gridando la loro rabbia contro la passività dei leader politici.

Oggi, poco dopo le 18 locali (le 16 svizzere), all'ora esatta dell'esplosione che aveva scatenato l'inferno a Beirut, sono state rilasciate nel cielo decine di palloncini bianchi su cui erano scritti i nomi delle vittime. Alzando i loro ritratti, i parenti e attivisti si sono riuniti in strada, interrompendo il traffico. Ed hanno espresso la loro rabbia contro i loro leader, ritenuti responsabili della tragedia, per corruzione e incompetenza.

L'esplosione ha provocato più di 190 morti e 6500 feriti, devastando interi quartieri. L'incidente è avvenuto in un magazzino dove era stata immagazzinata per più di sei anni un'enorme quantità di nitrato di ammonio e senza misure precauzionali. Per stessa ammissione delle autorità, che tuttavia hanno rifiutato le richieste di indagini internazionali e ne hanno avviata una interna. Una ventina di persone sono state arrestate. Ma due mesi dopo il disastro, la verità non è ancora stata chiarita.

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