L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto il punto sulla crisi sanitaria a livello globale
«È importante sostenere la ricerca per migliorare la diagnostica, le terapie e i vaccini» secondo il Comitato d'emergenza
L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) prevede che la pandemia sarà «molto lunga», confermando l'emergenza sanitaria internazionale.
Lo si legge nel comunicato dell'organismo, che ieri ha riunito il "Comitato per le emergenze" per fare il punto sulla pandemia di coronavirus e valutare se mantenere lo stato d'allerta massima decretato sei mesi fa.
Il Comitato «ha sottolineato la lunga durata prevista di questa pandemia di Covid-19, rilevando l'importanza di sforzi sostenuti a livello comunitario, nazionale, regionale e globale».
Il Direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato che la diffusione del Covid-19 «continua a costituire un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, accettando il parere espresso dal comitato di emergenza», che si è riunito ieri a Ginevra per la quarta volta dall'inizio della pandemia.
Il Direttore «ha sottolineato i progressi nella comprensione globale del virus SARS-CoV-2 da gennaio», e ha spiegato che «l'Oms continua a valutare il livello di rischio globale per il Covid-19 come molto elevato».
Il Comitato di emergenza «ha consigliato all'Oms di continuare a mobilitare organizzazioni e partner multilaterali globali e regionali per la preparazione e la risposta al Covid, per supportare gli Stati membri nel mantenimento dei servizi sanitari, accelerando nel contempo la ricerca e l'eventuale accesso a diagnostica, terapie e vaccini».
Ai Paesi il Comitato ha «consigliato di sostenere questi sforzi di ricerca, anche attraverso finanziamenti». Poi ancora, «il rafforzamento della sorveglianza della salute pubblica con l'identificazione dei casi e la ricerca dei contatti, e di attuare misure proporzionate e consigli sui viaggi, sulla base di valutazioni del rischio, e di rivedere tali misure regolarmente».
Inoltre, «ha incoraggiato tutti gli individui, in particolare i giovani e le comunità, a continuare a svolgere un ruolo attivo nella prevenzione e nel controllo della trasmissione del Covid-19».