Gli esperti legali denunciano le pessime condizioni a cui devono sottostare i manifestanti detenuti
NEW YORK - Sono più di 10'000 le persone che sono state arrestate durante le manifestazioni in onore di George Floyd negli USA, e il trattamento della polizia nei confronti di questi cittadini sta alzando un forte polverone di critiche e discussioni.
Il Guardian ha comunicato le dichiarazioni degli esperti legali, che hanno indicato che i manifestanti arrestati a New York vengono detenuti per 48 ore in condizioni terribili, senza alcun accesso a cibo, mascherine, o acqua potabile. Normalmente questo sarebbe illegale: ci sarebbe un massimo di 24 ore di detenzione nello Stato di New York, ma questa direttiva è stata sospesa, a causa della crisi, da un giudice della Corte Suprema di Manhattan.
Dovrebbero essere circa 2'000 le persone arrestate nella Grande Mela. Il Dipartimento di Polizia di New York (NYPD) ha per il momento rifiutato una richiesta di dati aggiornati sugli arresti, dicendo che saranno disponibili in un futuro prossimo.
Sempre secondo gli avvocati, la Polizia newyorchese nega a molti il diritto anche solo di una telefonata, lasciando amici e famiglie in preda all'incertezza e alla paura. Tra le accuse nei confronti dei detenuti: disordini pubblici, resistenza all'arresto e violazione del coprifuoco, un reato, quest'ultimo, che è stato categorizzato come piuttosto grave, con pene fino a tre mesi di reclusione.
La denuncia sostiene anche che gli agenti non sembrerebbero rispettare le misure anti-coronavirus: la maggior parte dei poliziotti non indossa mascherine di protezione e in alcuni casi confisca quelle dei manifestanti che vengono ammassati nelle celle senza alcun riguardo per la distanza sociale. Destano preoccupazioni anche le condizioni igieniche e di sicurezza delle celle in cui vengono rinchiusi.
Porsha-Shaf'on Venable, un avvocato difensore di New York, ha spiegato che questa situazione ha fatto crollare ai minimi storici la fiducia dei cittadini nella polizia newyorchese. Uno dei problemi è che il comportamento degli agenti, invece di far desistere i manifestanti, potrebbe risultare in qualche modo incoraggiante per continuare a dimostrare.
In ogni caso, il procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance, ha annunciato venerdì che non perseguirà i manifestanti per reati di basso livello.
La polizia di New York si è espressa a riguardo, sostenendo che rispetta il diritto di manifestare, ma che se dopo numerosi avvertimenti di dispersione la situazione non cambia è possibile che una persona venga arrestata o convocata in centrale.
Il sergente Mary Frances O'Donnell, portavoce del vice commissario, ha detto al portale britannico che la maggior parte delle proteste sono state pacifiche, ma che gli ufficiali hanno avuto a che fare anche con diversi agitatori che hanno usato il pretesto delle proteste per commettere atti criminali e violenti.
«I nostri agenti sono stati vittime di armi di ogni tipo» ha detto O'Donnell, «sono stati assaliti con pietre, mattoni e altri detriti, e sono stati colpiti da veicoli in corsa. Questi comportamenti sono inaccettabili e non sono tollerati».