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UNIVERSOScopriremo presto come nascono le stelle?

07.06.20 - 23:03
Una ricerca ha messo in luce un sistema capace di identificare le giovani stelle in formazione
Archivio Keystone
La galassia di Andromeda, realizzata dal telescopio spaziale Hubble.
La galassia di Andromeda, realizzata dal telescopio spaziale Hubble.
Scopriremo presto come nascono le stelle?
Una ricerca ha messo in luce un sistema capace di identificare le giovani stelle in formazione

LEEDS - Un sistema d'intelligenza artificiale che analizza i dati del telescopio spaziale Gaia ha identificato più di 2'000 protostelle che potrebbero contenere indizi sull'origine delle stelle nella Via Lattea.

Le protostelle sono giovani stelle che si stanno ancora formando. In precedenza gli scienziati ne avevano catalogate solo 100.

Il progetto è stato condotto da Miguel Vioque, un ricercatore presso l'Università di Leeds, che in un comunicato ha riassunto i risultati pubblicati sulla rivista Astronomy and Astrophysics.

L'autore dello studio ritiene che l'indagine su queste stelle appena identificate abbia il potenziale di cambiare la comprensione degli scienziati per quanto riguarda la formazione delle stelle, e persino l'intero approccio di analisi della galassia.

Vioque e i suoi colleghi si sono interessati alle cosiddette stelle Herbig Ae/Be, che hanno una massa almeno doppia rispetto a quella del Sole e che sembrerebbero essere coinvolte nella nascita di altre stelle.

Con l'enorme quantità di dati raccolti dal telescopio spaziale Gaia i ricercatori possono effettuare una mappatura della galassia. A partire dal 2013, i dati raccolti dal telescopio hanno permesso di determinare le distanze di circa un miliardo di stelle, ovvero l'uno per cento del totale che si pensa possa esistere nella galassia.

Il sistema di intelligenza artificiale ha setacciato i dati e ha generato una lista di 2'226 stelle che hanno almeno l'85% di probabilità di essere una protostella Herbig Ae/Be. «Questo approccio sta aprendo un nuovo, eccitante capitolo dell'astronomia» che «sta rivoluzionando la nostra comprensione della galassia» ha detto Vioque.

Vioque e i suoi colleghi hanno poi convalidato i risultati utilizzando gli osservatori a terra in Spagna e in Cile, dove sono stati in grado di misurare lo spettro stellare. In astronomia, lo ricordiamo, una classificazione stellare può essere effettuata sulla base del loro spettro: ovvero della luce che una stella emette.

Una delle stelle obiettivo dello studio è nota come Gaia DR2 428909457258627200. Si trova a 8'500 anni luce di distanza e ha una massa 2,3 volte superiore a quella del sole. La sua temperatura superficiale è di 9'400 gradi Celsius - il sole è di circa 5.500 gradi Celsius - ed ha un raggio che è il doppio di quello del sole. Esiste da circa sei milioni di anni, il che in termini astronomici la rende una stella giovane, che si sta ancora formando.

La ricerca è stata finanziata dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell'Unione Europea, nell'ambito del progetto STARRY.

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