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MONDOL'Austria richiama ex militari di leva e chi ha fatto il servizio civile

15.03.20 - 10:25
Europa e America arrancano, ma i segnali di ripresa dalla Corea del Sud sono positivi.
ARCHIVIO KEYSTONE
L'Austria richiama gli ex militari di leva per affrontare l'emergenza coronavirus.
L'Austria richiama gli ex militari di leva per affrontare l'emergenza coronavirus.
Fonte ats ans
L'Austria richiama ex militari di leva e chi ha fatto il servizio civile
Europa e America arrancano, ma i segnali di ripresa dalla Corea del Sud sono positivi.
Stamattina in Francia, nonostante l'emergenza, si va regolarmente a votare.

VIENNA - Per affrontare l'emergenza sanitaria del coronavirus l'Austria chiude tutto, seguendo il modello italiano. Saranno chiusi non solo i negozi, ma anche ristoranti, che secondo una prima bozza potevano invece restare aperti fino alle ore 15.00. Lo stop riguarda anche parchi giochi e campi sportivi. Come in Italia, saranno consentiti solo spostamenti inderogabili. È previsto anche lo stop dei voli di linea verso Russia, Ucraina e Gran Bretagna.

Non solo: Vienna richiamerà un certo numero di cittadini che in passato hanno svolto il servizio di leva militare oppure il servizio civile. L'annuncio è stato fatto dal cancelliere Sebastian Kurz, durante una seduta straordinaria del Parlamento a Vienna.

Oltre a ex militari, viene richiamato chi negli ultimi cinque anni ha svolto il servizio civile. Sarà inoltre prolungata la durata di chi sta facendo il servizio civile e la leva. Ora tocca al Parlamento approvare i provvedimenti che entreranno in vigore a mezzanotte.

SPAGNA - Caos nel Paese iberico. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 2'000 nuovi casi di coronavirus e circa 100 morti. La Spagna rimane il secondo Paese più colpito dopo l'Italia. Secondo l'ultima valutazione, il totale è ora di 7'753 casi, mentre sono 288 le persone morte a causa del Covid-19. La Spagna è andata in quasi totale isolamento nel tentativo di frenare la diffusione della pandemia.

REGNO UNITO - Il Governo britannico starebbe pensando di imporre una quarantena obbligatoria, che consiste in un autoisolamento in casa propria, per tutti i cittadini con più di 70 anni.

La notizia arriva dai media del Regno Unito, dove l'esecutivo è sempre al centro delle polemiche per essere troppo attendista nei confronti del coronavirus. La misura, che è una forma di tutela delle persone più vulnerabili, è richiamata in un articolo firmato dal Ministro della Sanità. Il Governo non ha al momento confermato l'applicabilità di tale obbligo, nè le indicazioni possibili sulla durata o l'eventuale età degli anziani coinvolti.

FRANCIA - Scalpore su suolo francese per la decisione di tenere i seggi aperti per le elezioni municipali. Infatti, nonostante il Paese sia in emergenza coronavirus con bar, ristoranti, e tutti i servizi "non essenziali" chiusi al pubblico, il primo turno delle elezioni sta avendo luogo con i seggi aperti al pubblico. Così, 48 milioni di cittadini si recheranno alle urne per rinnovare i propri sindaci e consiglieri comunali. 

L'affluenza, come prevedibile, è bassa: 18,38%, in ribasso di cinque punti rispetto al 2014. Lo ha reso noto il ministero dell'Interno.

In Francia, lo ricordiamo, i numeri del contagio sono raddoppiati negli ultimi tre giorni. 

Il Ministro dell'educazione francese, Jean-Michel Blanquer, ha affermato oggi ai microfoni di Radio France Info che più della metà della popolazione francese sarà contagiata dal virus. Spiegando le misure annunciate dal Primo ministro Edouard Philippe, ha dichiarato che «la strategia non è quella di impedire che il virus circoli, sappiamo che passerà probabilmente da oltre metà di noi, ma è di far sì che passi in un modo più dilatato nel tempo».

Nel frattempo, dopo Italia, Austria e Svizzera, anche i francesi hanno annunciato la chiusura di tutte le stazioni sciistiche. Lo hanno deciso i responsabili del settore, nell'ambito delle regole dettate ieri sera dal governo per arginare la pandemia.

CINA - Nonostante la positività per gli evidenti miglioramenti dell'ultima settimana, le autorità cinesi hanno un certo timore per un possibile "contagio di ritorno". La Commissione sanitaria nazionale ha infatti segnalato 20 nuovi contagi nella giornata di ieri, di cui 16 importati dall'estero (che ora sono oltre 100). Tutte le province interessate dal fenomeno hanno rafforzato i protocolli sugli accertamenti medico-sanitari dei visitatori in arrivo dall'estero, soprattutto da Paesi duramente colpiti dal coronavirus.

Con i 1'370 pazienti dimessi ieri dagli ospedali, i guariti si sono portati a 66'911, quasi l'83% del totale dei contagi, che è fissato ora a 80'844. D'altra parte, i decessi confermati sono 3'199. Le cifre aggiornate sono state confermate dal bollettino quotidiano della Commissione sanitaria nazionale.

COREA DEL SUD - Per la prima volta da 23 giorni, in Corea del Sud si sono registrati meno di 100 nuovi casi. Infatti, Seoul ha annunciato 76 nuovi contagi, un minimo dal 21 febbraio. In totale, i contagi sono ora 8'162, lo ha riferito l'organizzazione governativa Korea Centers for Disease Control and Prevention.

I dati confermano il trend di rallentamento del contagio: i due focolai di Daegu e del Nord Gyeongsang (rispettivamente, 41 e quattro nuovi casi) si stanno ridimensionando. Le due aree contano 6'031 e 1'157 contagi, l'88% del totale. I morti sono invece 75.

 

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