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CINACoronavirus: guarito con il plasma. È corsa alle cure

17.02.20 - 19:59
Ottimismo da parte delle autorità sanitarie: «Il virus può essere prevenuto ed è curabile»
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Fonte Ats
Coronavirus: guarito con il plasma. È corsa alle cure
Ottimismo da parte delle autorità sanitarie: «Il virus può essere prevenuto ed è curabile»

PECHINO - Segnali di ottimismo dalla Cina nella corsa alle cure contro il nuovo coronavirus: dall'ospedale di Wuhan è stato dimesso uno dei pazienti con la malattia Covid-19 curato con gli anticorpi contenuti nel plasma di persone guarite dall'infezione; sono incoraggianti anche i risultati dei test clinici con un farmaco antimalarico, la clorochina fosfato, tanto da includerlo nella prossima versione delle linee guida per la terapia.

Notizie positive, tanto da spingere le autorità sanitarie cinesi ad affermare che il nuovo coronavirus «può essere prevenuto ed è curabile».

Esperimenti in tutto il mondo - La corsa ai test clinici è ormai partita in tutto il mondo, con ben 80 esperimenti in corso nello sforzo teso a stabilire degli standard validi a livello internazionale: l'obiettivo è mettere a punto un linguaggio comune per affrontare un'emergenza globale. Anche nei laboratori ferve il lavoro: si aggiorna l'albero genealogico del virus per rintracciare le origini e, fra computer e pipette, si costruiscono i sosia sintetici di frammenti del virus. Sembra ormai chiaro a tutti che il nuovo virus «continuerà a circolare e ci saranno inevitabilmente nuove infezioni», come ha rilevato la virologa Ilaria Capua, a capo del centro 'One Health' dell'università della Florida.

Così come è chiaro, ha aggiunto, che «non c'è nessun motivo di allarme. È una situazione di crisi e un'emergenza, ma Italia ed Europa hanno gli strumenti per gestirla».

Mentre la Cina si prepara a somministrare ad altri dieci pazienti gli anticorpi presenti nel plasma di individui guariti dalla Covid-19, sono almeno 80 i gruppi di ricerca che nel mondo stanno sperimentando i farmaci più diversi: dalle combinazioni di vecchi antivirali messi a punto in passato per combattere il virus Hiv responsabile dell'Aids alle erbe della medicina tradizionale cinese.

Nel frattempo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sta predisponendo un protocollo standard delle sperimentazioni in modo che, rileva la rivista Nature, siano affrontate usando gli stessi parametri in tutto il mondo. L'esigenza di standardizzare ogni procedura è infatti vitale per unire le forze e poter confrontare immediatamente i risultati ottenuti e l'efficacia delle terapie.

Dai farmaci anti-Hiv agli steroidi - Oltre agli anticorpi contenuti nel plasma, ai farmaci anti-Hiv e agli antimalarici si stanno sperimentando steroidi per ridurre l'infiammazione e cellule staminali, mentre c'è chi ha già cominciato a progettare molecole potenzialmente utili per altri coronavirus, non ancora comparsi ma che prima o poi potrebbero affacciarsi, proprio come negli ultimi 20 anni hanno fatto quelli responsabili della Sars, della Mers e della Covid-19. Il bersaglio è una proteina che i coronavirus potrebbero utilizzare come grimaldello per penetrare nelle cellule umane.

A proposito di innovazione, per contrastare il coronavirus la Commissione Europea ha lanciato un bando da 10 milioni di euro nell'ambito del programma quadro di ricerca Horizon 2020, al quale hanno risposto 99 realtà fra aziende, centri di ricerca e università.

Ancora nei laboratori, infine, si lavora alle copie sintetiche del coronavirus. Per tutti il punto di partenza sono le mappe genetiche del virus pubblicate sulle due grandi banche dati internazionali, Genbank e Gisaid. Negli Stati Uniti lo sta facendo il gruppo dell'Università della North Carolina guidato da Ralph Baric.

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