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CINAPechino lancia un'app per sapere se si è stati esposti al coronavirus

12.02.20 - 06:03
Il programma usa i dati della popolazione per rilevare eventuali contatti con persone a rischio
Archivio Keystone
Pechino lancia un'app per sapere se si è stati esposti al coronavirus
Il programma usa i dati della popolazione per rilevare eventuali contatti con persone a rischio

PECHINO - Ora i cittadini possono controllare con il proprio cellulare se sono stati esposti al rischio di contrarre il coronavirus.

È questa l'idea dietro all'app lanciata in Cina per aiutare la popolazione ad informarsi sull'eventualità di un possibile contagio. Si tratta di un "rilevatore dei contatti ravvicinati", e permette ai cittadini di sapere se sono stati nelle vicinanze di una persona sospetta di avere il virus. Coloro che risultano essere effettivamente entrati in contatto con individui potenzialmente infetti sono poi invitati a rimanere in casa e a informare le autorità sanitarie locali.

L'app è indirizzata principalmente alle persone che lavorano o sono in contatto con tanta gente, come per esempio docenti e studenti, personale medico, o lo staff di aerei o treni.

Per utilizzare l'app, gli utenti possono usare servizi come "Alipay", "QQ", oppure "WeChat" per effettuare lo scan di un codice QR. In seguito va inserito il proprio nome e il numero ID, che viene associato al numero di telefono. L'agenzia di stampa Xinhua ha segnalato che l'applicazione è stata sviluppata dai dipartimenti governativi e dalla "China Electronics Technology Group Corporation". 

L'app è resa possibile anche dall'estensivo controllo informatico che il governo di Pechino esercita nei confronti della popolazione. Nonostante questa situazione abbia creato discussioni in passato, la decisione attuale di lanciare quest'applicazione pare essere apprezzata. L'avvocato di Hong Kong Carolyn Bigg, esperto di tecnologia, si è infatti espresso a riguardo rilasciando una dichiarazione alla BBC: «In Cina i dati sono visti come qualcosa di positivo che può essere utilizzato. Chiaramente a condizione che tutto sia fatto in modo trasparente e con consenso». «In questo caso il servizio è davvero utile per le persone, i dati vengono utilizzati per il bene dei cittadini» ha concluso Bigg.

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COMMENTI
 

LAMIA 4 anni fa su tio
Buffonate
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