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BERNAChe spreconi: gettiamo un miliardo di tonnellate di cibo all’anno

05.02.20 - 07:00
I peggiori sono gli Emirati Arabi. I più virtuosi sono i francesi. La Svizzera? Noi ci affidiamo alle App
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Che spreconi: gettiamo un miliardo di tonnellate di cibo all’anno
I peggiori sono gli Emirati Arabi. I più virtuosi sono i francesi. La Svizzera? Noi ci affidiamo alle App

BERNA - Oggi nel mondo si gettano più di un miliardo di tonnellate di cibo all’anno. Una cifra sorprendente che riporta l’attenzione su un tema che si ripropone periodicamente in quest’epoca caratterizzata da una crescente coscienza ecologica: lo spreco alimentare. Per sensibilizzare maggiormente la popolazione, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha così deciso di istituire la giornata internazionale della consapevolezza sullo spreco alimentare, e oggi, 5 febbraio, la si celebra in Italia. Ma quali sono i Paesi più spreconi al mondo? L’indice di sostenibilità alimentare (Food Sustainability Index), redatto dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN), ci permette, grazie ad una ricerca svolta in più di 60 Paesi sulla base di indicatori ambientali, sociali ed economici, di esplorare l’argomento. In cima a questa particolare (e negativa) classifica si trovano gli Emirati Arabi Uniti, seguiti da Bulgaria e Russia. D’altra parte, tra i Paesi più virtuosi si posizionano Francia, Olanda e Canada. Ma in che modo si può arginare questo fenomeno? 

La Francia è diventata negli ultimi anni un modello da seguire per quanto riguarda la riduzione dello spreco alimentare, infatti, è attiva sia a livello pubblico che privato contro questa tendenza. Innanzitutto, è stato il primo Paese a proibire ai supermercati di gettare il cibo invenduto che è vicino alla scadenza, il quale dovrà invece essere devoluto ad enti benefici. Il Paese punta inoltre a cambiare le abitudini dei consumatori: a Parigi è stata lanciata un’iniziativa per riciclare i rifiuti organici. Distribuendo dei kit di riciclaggio, accompagnati da una guida, l'obiettivo è quello di raccogliere i rifiuti organici e trasformarli per poterli riutilizzare come fertilizzanti o biocombustibili. Oltre a ciò, la Francia è tra i Paesi con una quota di obesità tra le più basse al mondo, ed è in prima linea nell’adattamento di strategie agricole rispettose e attente al cambiamento climatico.

A livello internazionale, le Nazioni Unite si sono prefissate nel programma «Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile» degli obiettivi da raggiungere nel prossimo decennio, tra cui il garantire modelli di consumo e produzione sostenibili. Uno degli scopi prefissati è quello di dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura. In determinati Paesi, come anche in Svizzera, vi sono inoltre diverse App che mirano a ridurre lo spreco alimentare ritirando il cibo invenduto da negozi e ristoranti. Nel nostro Paese è particolarmente rilevante il lavoro della start-up «AgroSustain», fondata nel 2019 e concretamente attiva nella lotta contro lo spreco alimentare. Tramite un composto biologico naturale, la start-up vodese mira a combattere la muffa e i funghi patogeni che provocano delle immense perdite post-raccolta, un vero flagello per i contadini viste le forti conseguenze a livello di spreco e di reddito. L’idea è quella di combattere all’origine le specie patogene, aumentando la durata di conservazione di molti ortaggi.

 

Parla il cuoco: «In casa, riutilizzare qualcosa è sempre più raro»

MASSAGNO - Ma cosa può fare un cuoco impegnato giornalmente con centinaia di prodotti? Abbiamo parlato con Guerino Coldesina, cuoco ticinese con alle spalle 55 anni di esperienza. «Rimpiango la categoria dei cuochi tradizionali che eseguono i loro piatti al momento, tenendo conto di cosa si trova nel frigorifero al mattino» ci racconta, «purtroppo molti cuochi non li sento mai parlare di spreco, anzi, tutto il contrario, si pensa al consumismo, e c’è ancora tantissimo cibo che viene buttato via». Riguardo ad eventuali progressi degli ultimi anni, lo chef sottolinea come «gli scossoni vengono principalmente dalle persone al di fuori della professione; noi cuochi siamo gli attori principali ma non siamo noi quelli a dire basta, è un peccato» e conclude esprimendo il proprio disappunto per quanto riguarda «la mancanza di fantasia delle economie domestiche, dove riutilizzare qualcosa è sempre più raro».

 

 

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COMMENTI
 

volabas 4 anni fa su tio
Trop tes

F/A-18 4 anni fa su tio
Al più sono i grandi magazzini che buttano l’invenduto perché noi vogliamo i banconi belli pieni....

Mattiatr 4 anni fa su tio
Sono circa 0.35 Kg per persona, su 3 pasti sono 100 grammi. Non so dire se è molto, basti pensare che un ristorante supera sicuramente questa media, inoltre oramai molti prodotti marciscono. Non so dire se è molto o poco, in effetti parlare di miliardi e tonnellate pare essere quasi estremo. Nel mio piccolo mi trovo sicuramente sotto visto che butto solo quello che ritengo di non essere in grado di riusare.

york11 4 anni fa su tio
Gettiamo?...Gettano!

sedelin 4 anni fa su tio
chi troppo e chi nulla :-(

Canis Majoris 4 anni fa su tio
Le specie umana è la prima che crea immondizia e che spreca il cibo... per fortuna è una razza intelligente ??

Funkyflusso 4 anni fa su tio
Risposta a Canis Majoris
A certo perché l'intelligenza si basa proprio su di quello. PAHAHAHAHAHAHA Svegliaaaaaaaaaaaa

Tristano 4 anni fa su tio
Ridurre le quantita, no?
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