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GIAPPONE / CINAIn Giappone il coronavirus non è il benvenuto

31.01.20 - 07:22
Alle persone a cui sarà riscontrato, non sarà consentito l'ingresso nel paese. In Cina i morti sono 213
Keystone
In Giappone il coronavirus non è il benvenuto
Alle persone a cui sarà riscontrato, non sarà consentito l'ingresso nel paese. In Cina i morti sono 213

TOKYO - Alle persone a cui verrà riscontrato di aver contratto il nuovo coronavirus cinese non sarà consentito di entrare in Giappone. Lo ha detto il premier nipponico Shinzo Abe.

Il numero ufficiale dei casi di persone infettate in Giappone, inclusi i cittadini stranieri, è intanto salito a quattordici.

Gli ultimi tre casi di infezione riguardano nello specifico una studentessa cinese di circa vent'anni che vive nelle prefettura di Kyoto, un cittadino straniero di cinquant'anni residente nelle regione a ovest di Mie e un autista di pullman di trent'anni proveniente dalla provincia cinese dell'Hubei.

Il ministero della Salute nipponico ha precisato che il Giappone non attraversa una fase in cui si può affermare che il virus si stia diffondendo velocemente, ma raccomanda alla popolazione di prendere le dovute preoccupazioni comuni a tutte le malattie infettive come l'influenza e il raffreddore. Il governo intanto ha anticipato a questo sabato l'implementazione delle misure che consentono alle autorità l'obbligo del ricovero in ospedale per le persone infette.

Nel frattempo, un terzo volo charter che trasportava 149 cittadini giapponesi residente nell'Hubei è atterrato all'aeroporto di Tokyo Haneda nella prima mattinata di giovedì. L'esecutivo ha riferito che altri trecento connazionali ancora a Wuhan hanno espresso la volontà di poter tornare in Giappone.

Il governo giapponese sconsiglia ai propri cittadini i "viaggi non essenziali" in Cina, alzando a 2 il livello di rischio dei viaggi nel paese, mentre si chiede a chi si trova già nel Paese di considerare di fare ritorno in Giappone. Lo ha detto il premier giapponese Shinzo Abe durante un'audizione in Parlamento.

Il bilancio in Cina - Il bilancio dell'epidemia in Cina è di 213 morti e 2000 nuovi casi di infezioni confermate. Lo rende noto la Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese, specificando che 42 delle 43 nuove vittime sono state registrate nella provincia dell'Hubei da dove è iniziato il contagio.

Gli ultimi dati dell'Nhc segnalano una stabile crescita in Cina di decessi e di nuovi casi, malgrado la stretta delle regole sulla quarantena imposta una settimana fa nell'Hubei e alla sua capitale Wuhan, focolaio dell'epidemia.

I nuovi contagi accertati solo ieri si sono attestati a 1'982, portando il totale a ridosso delle 10'000 unità, a quota 9'692, quando le persone tenute sotto osservazione sono circa 102'000 a causa di possibili sintomi della misteriosa polmonite.

Rimpatrio dei residenti dell'Hubei all'estero - La Cina userà aerei charter per il rimpatrio dei concittadini residenti nella provincia dell'Hubei che si trovano all'estero, nel mezzo dell'epidemia di coronavirus che ha come focolaio la capitale provinciale Wuhan.

«Alla luce delle difficoltà pratiche recentemente incontrate all'estero dai cittadini dell'Hubei, in particolare di Wuhan, il governo ha deciso di inviare voli charter civili per rimpatriarli il più presto possibile», ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ripresa dal Quotidiano del Popolo.

Il livello di rischio per la provincia di Hubei, dove è situata la città di Wuhan - epicentro del focolaio del coronavirus - è posizionato a tre su una scala di quattro, che si traduce nella raccomandazione di «evitare ogni viaggio in quella direzione».

Nella sessione parlamentare mattutina, Abe aveva affermato che ai viaggiatori cui è stato riscontrato di aver contratto il virus non sarà consentito di entrare in Giappone. È di 14 il numero ufficiale dei casi di persone infettate in Giappone, compresi cittadini di nazionalità straniera.

I due casi in Italia - La coppia di turisti cinesi ricoverati all'ospedale di Roma Spallanzani aveva fatto una tappa a Parma prima di arrivare circa una settimana fa a Roma. In giornata si cercherà di definire meglio l'itinerario dei due, marito e moglie di 67 e 66 anni, anche per - qualora fosse necessario - adottare eventuali precauzioni. La coppia era atterrata a Milano Malpensa il 23 gennaio.

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