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CINACoronavirus, è un'epidemia anche di "fake news"

30.01.20 - 19:37
Zuppe di pipistrello, armi biologiche segrete e rimedi improbabili. Le teorie più bizzarre sul contagio si diffondono in rete
keystone-sda.ch / STF (Kin Cheung)
L'epidemia del coronavirus di Wuhan ha già provocato 170 morti.
L'epidemia del coronavirus di Wuhan ha già provocato 170 morti.
Coronavirus, è un'epidemia anche di "fake news"
Zuppe di pipistrello, armi biologiche segrete e rimedi improbabili. Le teorie più bizzarre sul contagio si diffondono in rete

WUHAN - Mentre le autorità cinesi hanno completamente blindato Wuhan, nell’intento di limitare al massimo al nuovo coronavirus di diffondersi, c’è un’altra epidemia sviluppatasi in parallelo che necessita di essere contrastata. Un’epidemia, sempre legata al virus 2019-nCoV, che utilizza però ben altri vettori, che vanno disinnescati uno ad uno: quella delle bufale, o “fake news” come va di moda chiamarle oggi

In rete - complici la rapidità con cui quadro evolve di minuto in minuto e l’isteria generale provocata da una situazione che ha già provocato 170 morti e ha ancora molte zone d’ombra - si sono diffuse in questi giorni numerose informazioni prive di reale fondamento. Alcune più credibili e altre decisamente più fantasiose, che stanno impegnando i cosiddetti “debunker”.

Laboratori, vaccini e brevetti - La teoria di più classica - e già smentita da organi come Polifacts e Lead Stories - è quella che indica il nuovo coronavirus come una creazione effettuata in laboratorio, per via di un brevetto. Un’argomentazione smontata da Fact Check. Il brevetto registrato dal Pirbright Institute riguarda infatti un tipo diverso di coronavirus, responsabile di forma di bronchite infettiva (IBV) che colpisce i polli e non gli esseri umani. Inoltre, un finanziamento della Fondazione Bill & Melinda Gates all'istituto in questione ha portato qualcuno a formulare ipotesi, senza alcun fondamento, di un coinvolgimento del numero uno di Microsoft. 

Sulla stessa linea complottista troviamo anche la tesi secondo cui il virus sarebbe il frutto di un programma segreto di sviluppo di armi biologiche. La Cina però - come riportato dall’Independent - ha negato l’esistenza di programmi simili. E non risulta alcun collegamento tra il laboratorio indicato (il Wuhan National Biosafety Laboratory) e l’epidemia. Parallelamente a queste, risulta falsa anche la tesi secondo cui esisterebbe già un vaccino, il cui sviluppo potrebbe invece richiedere un tempo piuttosto lungo.

Presunti rimedi e contagi fasulli - Non essendo ancora chiara l’origine del virus, anche gli aspetti legati alla sua trasmissione hanno generato le versioni più disparate. Dai suini ai bovini, passando per i serpenti, fino alla zuppa di pipistrello. Tante sono le ipotesi, ma in questo momento nessuno sa ancora come si sia verificato il primo contagio. E anche sul fronte rimedi - che aiuterebbero a prevenire il contagio - non mancano le idee bizzarre: acido acetico, steroidi, acqua salata e perfino il diossido di cloro, un potente ossidante utilizzato come disinfettante e nel candeggiamento. Ovviamente nessuno di questi rimedi funziona.

Infine, non sono mancate le segnalazioni di presunti contagi, poi fortunatamente rivelatesi false. Quella più vicina a noi è avvenuta un paio di giorni fa in Italia, quando alcuni file audio inviati tramite WhatsApp segnalavano il caso di un cittadino cinese da poco arrivato a Lecce da Wuhan, ricoverato in gravissime condizioni. Una notizia smentita rapidamente da Open.

Strumentalizzazione e razzismo - Non manca infine anche chi sta sfruttando l'isteria collettiva come arma a favore della propria battaglia politica. È il caso dell'Australia, dove la diffusione di false notizie e immagini su internet riguardanti l'epidemia sono diventate virali, alimentando il sentimento sinofobico tra la popolazione.

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COMMENTI
 

moma 4 anni fa su tio
Di sicuro c'è che la Cina si prende un bello schiaffo da madre natura. Cosi si calmeranno un po in tutti i sensi. Ben gli sta.

Dioneus 4 anni fa su tio
Mancava lo sciame di minchiatari

Bayron 4 anni fa su tio
Film già visto con l’allarmismo climatico.
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