Cerca e trova immobili

CINACoronavirus: 132 morti e quasi 6000 casi accertati

29.01.20 - 07:19
Già ora ci sono più contagi dell'epidemia di Sars. Trump pensa alla sospensione totale dei voli da e per la Cina
Keystone
Coronavirus: 132 morti e quasi 6000 casi accertati
Già ora ci sono più contagi dell'epidemia di Sars. Trump pensa alla sospensione totale dei voli da e per la Cina

PECHINO - Il coronavirus di Wuhan ha causato finora in Cina 132 morti, a fronte di casi accertati portatisi a 5'997 unità: è il bilancio stilato alle 8 locali (l'una in Svizzera) dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) cinese.

Più della Sars - Il contagio ha superato in Cina quello del 2002-2003 legato alla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars), fermatosi a quota 5'327, in base alle statistiche ufficiali dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Quanto ai decessi, i 132 casi finora imputabili al coronavirus di Wuhan sono ancora lontani dai 349 di fine 2003.

I casi confermati nella giornata di ieri sono 1'459, meno dei 2'077 registrati nella giornata di lunedì, a segnalare un possibile inizio del rallentamento del contagio.

I casi sospetti si attestano invece a 9'239. Sono 103 le persone che hanno superato l'infezione e che sono state dimesse dopo il ricovero ospedaliero. Nel conteggio della cosiddetta Grande Cina - includendo Hong Kong, Macao e Taiwan - i casi confermati sfiorano le 6'000 unità, a quota 5'997.

Primo caso negli Emirati Arabi Uniti - Nel frattempo gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il loro primo caso del nuovo coronavirus cinese. Il caso è stato rilevato all'interno di una famiglia proveniente da Wuhan, ha annunciato oggi il ministero della Salute emiratino citato dall'agenzia di stampa ufficiale Wam.

Non si esclude che possano essere infetti anche gli altri membri della famiglia. «La salute delle persone colpite è stabile», ha aggiunto il dicastero senza specificare il numero di persone colpite dal coronavirus.

Quarantena sull'isola-carcere - Polemiche in Australia per la proposta del premier Scott Morrison di spedire i 600 australiani di ritorno da Wuhan, epicentro del nuovo coronavirus cinese, sull'isola di Natale (Christmas Island), famigerato centro di detenzione migranti.

Due settimane in quarantena a 2'000 km dal continente, questo il piano del governo australiano secondo quanto riportato dalla Bbc, per scongiurare il pericolo di contagio.

Al momento sull'isola abita soltanto una famiglia di quattro persone che viene dallo Sri Lanka, ma le strutture costruite appositamente per accogliere migranti possono ospitare fino a 1'000 persone. In passato il centro di detenzione di Christmas Island è finita al centro della cronaca per presunte violazioni di diritti umani e per le pessime condizioni.
 
Trump vuole sospendere i voli - La Casa Bianca ha comunicato a tutte le compagne aeree che sta considerando di sospendere tutti i voli da e per la Cina di fronte all'escalation dell'emergenza coronavirus. «Non si esclude nulla», ha detto il ministro della sanità Alex Azar.

Nella notte è decollato da Whuan, in Cina, un aereo che ha riportato a casa i cittadini americani. Il volo è atterrato poco fa in Alaska, con oltre 200 persone a bordo. Lo riporta la Cnn. Sul sito FlightAware si vede il velivolo della Kalitta Air circondato da diverse persone bardate con le tute protettive. Dopo il rifornimento l'aereo ripartirà una base militare in California. Inizialmente sarebbe dovuto atterrare in un aeroporto civile ma questa notte le autorità Usa hanno comunicato la nuova destinazione.

Atterrato il primo charter giapponese - Sempre nel corso della notte è atterrato all'aeroporto Haneda di Tokyo il primo volo charter organizzato dal governo giapponese per far rientrare i connazionali dalla città cinese, epicentro del coronavirus. Il Boeing 767 trasportava circa 200 cittadini giapponesi, nessuno dei quali - riferisce il ministero degli Esteri nipponico - presentava sintomi di contagio dalla malattia.

Personale medico si trovava a bordo dell'aereo e ai passeggeri a cui non sono state riscontrate anomalie verrà chiesto di restare a casa per un periodo di due settimane, rimanendo in contatto con le autorità sanitarie nel caso di irregolarità.

In base ai dati del ministero degli Esteri giapponese, sono circa 650 i residenti nipponici nella provincia dell'Hubei che hanno fatto richiesta di rientrare in patria. Un secondo charter sarà in partenza questa sera, ha annunciato una fonte dell'esecutivo, e ulteriori voli potrebbero essere messi a disposizione nel caso di necessità.

Oltre a personale medico, il primo volo diretto a Wuhan trasportava mascherine e vestiti protettivi come richiesto dalle autorità cinesi. Fino a oggi i casi ufficiali di contagio del coronavirus in Giappone sono sette.

Mosca lavora a un vaccino - La Cina ha fornito alla Russia il genoma del nuovo coronavirus 2019-nCoV. Lo ha dichiarato il consolato generale russo per la Cina meridionale a Guangzhou. "La parte cinese ha consegnato alla Russia il genoma del virus, consentendo così ai nostri scienziati di preparare rapidamente test istantanei, che possono identificare il virus entro due ore".

«Gli specialisti russi e cinesi hanno iniziato a sviluppare il vaccino», afferma inoltre la dichiarazione. Lo riporta Interfax.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE