Il segretario del Supremo consiglio di sicurezza e il ministro degli esteri promettono una dura rappresaglia contro gli Stati Uniti: «È un assassinio che li perseguiterà in tutto il mondo»
TEHERAN - «Annuncio che tredici scenari sono stati valutati nel Supremo consiglio di sicurezza nazionale per la vendetta dell'Iran dopo l'assassinio del generale (Qassem) Soleimani, e anche il più debole di questi sarà un incubo storico per gli Usa»: lo ha detto il segretario del Consiglio, contrammiraglio Ali Shamkhani, citato da Farsnews.
«Prometto alla nazione eroica che la rappresaglia non avrà luogo in una sola operazione, perché sulla base delle dichiarazioni della nostra Guida tutte le forze di resistenza sono pronte a vendicare l'azione degli Stati Uniti», ha sottolineato Shamkhani.
«Un assassinio che li perseguiterà in tutto il mondo» - «L'assassinio terroristico» del generale Qassem Soleimani ha aperto la strada a un «corso degli eventi» che «prima o poi perseguiterà gli Stati Uniti nel mondo». Lo ha detto il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, aprendo una conferenza internazionale di dialogo sul Golfo a Teheran, cui partecipa tra gli altri il suo omologo dell'Oman, Yusuf bin Alawi, più volte indicato in passato come mediatore.
Secondo il capo della diplomazia iraniana, l'uccisione di Soleimani «non è stato solo un attacco alla sovranità nazionale dell'Iraq, né solo il vile e brutale assassinio di un orgoglioso generale iraniano», perché «è stato preso di mira uno dei pilastri della sicurezza» nella regione e ha rappresentato un «grosso azzardo» da parte del presidente Donald Trump.