Per iniziare eventuali negoziati, Teheran chiede che vengano levate le sanzioni
TEHERAN / WASHINGTON - L'Iran è pronto a effettuare nuovi scambi di prigionieri con gli Stati Uniti dopo quello di sabato - avvenuto grazie alla mediazione svizzera - ma non a negoziare se non verranno tolte le sanzioni. Lo ha detto il portavoce del governo di Teheran, Ali Rabiei.
«Siamo pronti a cooperare per far ritornare tutti gli iraniani illegalmente imprigionati negli Stati Uniti», ha detto il portavoce.
Sabato, in uno scambio avvenuto a Zurigo con la mediazione della Confederazione, sono stati liberati lo scienziato iraniano Massoud Soleimani, detenuto per oltre un anno in un carcere americano con l'accusa di violazione delle sanzioni, e Xiyue Wang, studioso sino-americano dal 2016 prigioniero a Teheran per sospetto spionaggio.
Tra gli americani ancora nelle prigioni nella Repubblica islamica, molti con doppio passaporto, ci sono il veterano della Marina Michael White, l'imprenditore irano-americano Siamak Namazi e suo padre Bagher Namazi, tutti accusati di spionaggio.