Il trend interessa soprattutto i millennial. I produttori di carne (vera) contrattaccano
NEW YORK - È boom negli Usa, soprattutto tra i millennial, degli hamburger di "carne" ricavata da vegetali. Tanto che il Centro per la libertà dei consumatori, azienda americana di comunicazione che riunisce anche produttori di carne e industria alimentare, ha avviato una campagna per dire che la "carne vegetale" non è più sana di quella animale e dei cibi ultraprocessati. A segnalarlo è il New York Times.
Nelle ultime settimane in diversi quotidiani statunitensi il gruppo ha iniziato un vero e proprio battage contro la "carne" di origine vegetale, comprando pagine intere di pubblicità e stimolando l'uscita di articoli per suscitare preoccupazioni sulla carne di origine vegetale sostenendo che, essendo cibi ultralavorati, possono far ingrassare.
L'azienda produttrice degli hamburger vegetali ha bollato questa campagna come «fuorviante» e tesa a impaurire i consumatori, mentre le alternative alla carne tradizionale sono migliori per le persone e il pianeta perché richiedono meno terra e acqua e producono meno gas serra. Sul mercato questi nuovi prodotti stanno andando molto bene, e tra i loro clienti ci sono soprattutto consumatori di carne, convinti che la carne vegetale sia migliore per l'ambiente.
Tuttavia, secondo Fran Hu, capo del dipartimento di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health, «mangiare un hamburger di carne vegetale non migliora la qualità della dieta se poi lo si consuma con patite fritte e bibite zuccherate».
Sono invece ancora in corso gli studi per confrontare gli effetti sul metabolismo degli hamburger di carne bovina e vegetale: si è visto che entrambi contengono una quantità simile di proteine e calorie, mentre quelli vegetali hanno meno grassi saturi e colesterolo, ma molto più sale.