Lo ha dichiarato il presidente dell'Assemblea generale, secondo cui, così, l'organizzazione «non è rappresentativa»
NEW YORK - È «scoraggiante» vedere che ancora oggi all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si è tenuta nei giorni scorsi a New York, su 192 oratori, tra cui governanti, ministri, ambasciatori, solo 16 erano donne. Lo ha dichiarato a conclusione della 74esima sessione dell'Assemblea il presidente Tijjani Muhammad-Bande che ha sottolineato: «Ciò dimostra come non sia giusto parlare di un'Organizzazione delle Nazioni Unite rappresentativa dei 193 Paesi membri».
Il presidente ha sostenuto che «un'Onu rappresentativa del mondo è un'organizzazione che permette a ogni essere umano di raggiungere il suo pieno potenziale, senza che il suo genere o la sua storia si trasformino in uno svantaggio».
«L'uguaglianza di genere nel mondo contemporaneo è ancora di là dall'essere raggiunta», ha ribadito il diplomatico nigeriano, il cui predecessore, Maria Fernanda Espinosa, è stata solo la quarta donna a presiedere l'Assemblea Generale nei suoi 74 anni di storia.
«Dobbiamo quindi raddoppiare i nostri sforzi per accelerare il processo di inclusione delle donne non solo nelle strutture decisionali, ma anche nell'elenco dei relatori di organismi di alto livello», ha dichiarato. «È importante - ha concluso - che si faccia spazio alle donne per facilitare la loro piena partecipazione a tutti i livelli del processo decisionale».