Un sondaggio di CBS News rivela un'accresciuta sensibilità al tema: «Gli americani si stanno finalmente svegliando»
WASHINGTON - Se, negli anni, Donald Trump ha minimizzato a più riprese la responsabilità dell’uomo e quella degli Stati Uniti nel cambiamento climatico in corso, la maggioranza degli americani è invece convinta che il riscaldamento globale esista e debba essere contrastato.
Come rivela un sondaggio di CBS News, il 68% di loro crede in particolare che il cambiamento climatico stia avvenendo a causa dell’attività umana (29%) o di un connubio tra attività umana e cicli naturali (39%). Solo il 23% ritiene che l’innalzamento delle temperature medie sia da imputare a normali cicli naturali mentre il 9% crede che il cambiamento climatico non esista.
Per il 56% degli americani, inoltre, il riscaldamento globale andrebbe affrontato «subito». Il 13% pensa invece che si possa aspettare «nei prossimi anni», un altro 13% sposta la scadenza a «più in là nel futuro» e il 18% crede infine che non sia necessario fare nulla.
La maggioranza degli intervistati crede infine che il cambiamento climatico contribuisca «molto» o «in parte» ad alcuni fenomeni meteorologici estremi come gravi uragani, incendi boschivi, siccità e innalzamento dei livelli dei mari. Ad esserne più convinte sono le persone che hanno vissuto sulla propria pelle una di queste situazioni. I democratici sostengono questa teoria più spesso dei repubblicani.
«Finalmente gli americani si stanno svegliando e rendendo conto della minaccia esistenziale che l'emergenza climatica rappresenta per la nostra società», commenta la fondatrice del Climate Mobilization Project, Margaret Klein Salamon, sentita dal Guardian. «Questo è un progresso enorme per il nostro movimento e sono i giovani a esserne i principali responsabili», aggiunge.
Il sondaggio di CBS News è un’iniziativa nell’ambito del progetto mediatico internazionale “Covering Climate Now”. È stato condotto tra il 6 e il 10 settembre scorsi e ha coinvolto 2’143 residenti degli Stati Uniti. Il margine d’errore è del 2,2%.