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STATI UNITIContro Trump l'unfollow su Twitter

30.07.19 - 21:54
Il primo ad abbandonare gli oltre 62 milioni di follower è stato il senatore democratico Christ Murphy. L'hashtag è #unfollowtrump
Keystone - foto d'archivio
Contro Trump l'unfollow su Twitter
Il primo ad abbandonare gli oltre 62 milioni di follower è stato il senatore democratico Christ Murphy. L'hashtag è #unfollowtrump

WASHINGTON - #UnfollowTrump: è l'hashtag di una nuova, originale forma di protesta che sta prendendo piede sui social e che invita a non seguire più Donald Trump su Twitter, la piattaforma preferita dal tycoon per promuovere il suo programma e attaccare i suoi nemici, dettando spesso l'agenda ai media e alla politica.

Il primo ad abbandonare gli oltre 62 milioni di follower del "commander in chief" è stato il senatore democratico Christ Murphy. «Non seguo più il presidente degli Stati Uniti su Twitter perché i suoi commenti sono i più degradanti, pieni di odio e di razzismo delle oltre 200 persone che seguo e leggerli rovina regolarmente la mia giornata, quindi ci metto la parola fine», ha scritto domenica.

Il suo annuncio ha creato subito un piccolo movimento sul web, che ora si sta infoltendo, con utenti Twitter che sollecitano a emulare Murphy e #unfollowTrump.

L'ultima ad aderire è stata Arwa Mahdawi, una opinionista del Guardian. «Questa, amici miei - scrive sul quotidiano britannico - è quella che chiamate una storia intramontabile. Ogni singolo giorno il presidente Usa twitta assurdità intolleranti e fattualmente inesatte, e ogni singolo giorno i suoi tweet sembrano costituire il 50% delle notizie: siamo incastrati in una routine infernale che ruota intorno alla diarrea verbale di Trump», prosegue.

«Questioni importanti vengono accantonate ai margini mentre discutiamo se l'ultimo commento razzista di Trump significa che è razzista (lo anticipo: sì), ipotizziamo cosa significhi 'covfefe' (un errore fatto dal tycoon in uno dei suoi tweet, ndr) o ridiamo sonoramente su refusi come 'Principe delle balene'», ironizza.

«Ci sono cose semplici che tutti noi possiamo fare per riprenderci il controllo e non seguire più Trump è una di queste. Gran parte del mondo non è su Twitter e quando i tweet di Trump sono elevati a notizie di tendenza dominante noi stiamo contribuendo a diffondere le sue vili dichiarazioni. Stiamo facendo il suo lavoro per lui. Siamo complici», conclude.

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