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STATI UNITII poliziotti, Starbucks e il cliente che «non si sentiva al sicuro»

08.07.19 - 08:53
Agenti invitati ad andarsene e le scuse del colosso delle caffetterie: una storia che arriva dall'Arizona
KEYSTONE
Starbucks si è prontamente scusata con i protagonisti della storia.
Starbucks si è prontamente scusata con i protagonisti della storia.
I poliziotti, Starbucks e il cliente che «non si sentiva al sicuro»
Agenti invitati ad andarsene e le scuse del colosso delle caffetterie: una storia che arriva dall'Arizona

TEMPE - Una storia “troppo bella per essere vera” e all'apparenza assurda, che si è rivelata (purtroppo) fondata: il giorno dell'Indipendenza americana, lo scorso 4 luglio, a un gruppo di polizotti di Tempe in Arizona sarebbe stato chiesto di uscire da una caffetteria Starbucks perché un cliente «non si sentiva al sicuro» in loro presenza.

In molti sulla Rete si sono interrogati sulla fondatezza di questa storia, denunciata due giorni dopo dalla locale associazione degli agenti. «Gli agenti hanno pagato le loro bevande e si stavano preparando al lungo turno del 4 luglio», si legge su Twitter, quando un barista, che conosceva uno dei poliziotti, si è avvicinato e l'ha portato a conoscenza della lamentela ricevuta. Quindi, con gentilezza, ha chiesto loro di uscire dal campo visivo dell'altro cliente oppure di andare via. Come in effetti, rattristati, hanno fatto. «Un tale trattamento di pubblici ufficiale non potrebbe essere più scoraggiante».

Starbucks ha impiegato diverse ore per verificare la fondatezza delle affermazioni, ma ne frattempo è diventata oggetto di una campagna denigratoria e di un principio di azione di boicottaggio. Sabato, una volta chiariti tutti i fatti, la vice presidente Rossann Williams ha inviato un messaggio di scuse al capo della polizia di Tempe Sylvia Moir: «Voglio sinceramente chiedere scusa per l'esperienza che sei dei suoi agenti hanno avuto nel nostro negozio il 4 luglio. Quando sono entrati e un cliente si è lamentato della loro presenza, avrebbero dovuto essere accolti e trattati con dignità e con il dovuto rispetto da parte dei nostri impiegati. Invece, è stato fatto in modo che si sentissero indesiderati e non rispettati, il che è completamente inaccettabile». Williams ha aggiunto che si sarebbe recata in Arizona per scusarsi di persona con ognuno dei protagonisti dello spiacevole episodio.

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