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REGNO UNITOQuelli che si guardano il porno sui mezzi: «Nuova forma di molestie»

12.05.19 - 10:57
L'allarme della commissione britannica per la Parità: «A rischio le donne e i giovanissimi, si mettano i blocchi alle WiFi pubbliche»
Quelli che si guardano il porno sui mezzi: «Nuova forma di molestie»
L'allarme della commissione britannica per la Parità: «A rischio le donne e i giovanissimi, si mettano i blocchi alle WiFi pubbliche»

LONDRA - Quando si pendola stretti stretti su treni, autobus (o metropolitana, nel caso di grandi città) l'occhio sul cellulare del vicino può anche scappare. C'è chi controlla il feed di Instagram, sfoglia le notizie o gioca ai videogiochi ma anche chi si guarda una serie o un film. Tutto normale, niente di eclatante, no?

Ma che fare se il vostro dirimpettaio di viaggio si sta guardando un filmato porno? Secondo le autorità britannica questa pratica è in rapida diffusione, è pericolosa ed è assolutamente da condannare.

Il motivo? Si tratterebbe «di esposizione non consensuale a immagini sessuali», che causa disagio, imbarazzo e può traumatizzare i più giovani. La commissione per la Parità, che ha diffuso un comunicato lo scorso giovedì, l'ha definita «una nuova forma di molestie sessuali in pubblico».

Londra, sul problema, sta lavorando da tempo. Un rapporto parlamentare sulla questione, riporta il Telegraph, era già stato redatto a ottobre 2018 e consegnato all'attenzione del governo. Fra i contenuti del fascicolo, oltre alla definizione del reato, c'è la richiesta alle compagnie di trasporti di un impegno concreto (con dei blocchi nelle reti WiFi pubbliche). 

Fra chi si sta già muovendo in questo senso ci sarebbe già il colosso del caffè take-away Starbucks che, nei suoi hot-spot, già blocca tutti i contenuti inappropriati.

Le FFS già li bloccano

In Svizzera nelle reti WiFi gratuite presenti in un'ottantina di stazioni delle FFS i contenuti erotici sono già schermati. Lo confermano le stesse ferrovie sul loro sito ufficiale. Il blocco è presente «in diversi siti di appartenenti alla categoria porno (...) per ragioni di tutela dei minori e per motivi di sicurezza».

 

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