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ISRAELECellule embrionali senza ovuli e spermatozoi

03.05.19 - 14:28
I ricercatori hanno scoperto una combinazione di cinque geni che, una volta inseriti nelle cellule della pelle, le riprogrammano in tipi di cellule completamente diversi
Keystone - foto d'archivio
Cellule embrionali senza ovuli e spermatozoi
I ricercatori hanno scoperto una combinazione di cinque geni che, una volta inseriti nelle cellule della pelle, le riprogrammano in tipi di cellule completamente diversi

GERUSALEMME - Ottenute cellule embrionali senza dover utilizzare ovuli e spermatozoi: per la prima volta cellule della pelle di topo sono state trasformate direttamente nei tre principali tipi di cellule che si formano all'inizio dello sviluppo embrionale: le staminali embrionali, quella della placenta e del cordone ombelicale.

Pubblicata sulla rivista Cell Stem Cell e condotta dalla Hebrew University di Gerusalemme, la ricerca è il primo passo per ottenere interi embrioni senza dover utilizzare cellule germinali. Permetterà anche di studiare meglio molti disturbi dello sviluppo del feto e della placenta, così come di risolvere alcuni problemi di infertilità.

I ricercatori, guidati da Hana Benchetrit, Mohammad Jaber e Valery Zayat, hanno scoperto una combinazione di cinque geni che, una volta inseriti nelle cellule della pelle, le riprogrammano in tipi di cellule completamente diversi, cioè quelli necessari allo sviluppo dell'embrione. La completa trasformazione, guidata da due dei cinque geni introdotti, richiede circa un mese.

Osservando il modo in cui agisce il cocktail di geni, gli autori dello studio hanno scoperto che durante le prime fasi dello sviluppo embrionale le cellule della pelle perdono la loro identità e lentamente ne acquisiscono una nuova, a scelta tra le tre disponibili.

Si tratta del primo esperimento di questo tipo ed è un notevole passo avanti rispetto alla procedura messa a punto nel 2006 dal gruppo di Shinya Yamanaka, dell'Università di Kyoto, che prevede l'introduzione di quattro geni. Grazie a quell'esperimento, premiato nel 2012 con il Nobel per la Medicina, è diventato possibile far regredire nello sviluppo una cellula adulta. Tuttavia il viaggio nel tempo di quelle cellule non arrivava così indietro fino a ottenere i tessuti che si formano all'inizio dello sviluppo embrionale.

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