Ma c'è chi teme che il provvedimento potrebbe portare a un maggiore controllo sulle informazioni presenti su internet
MOSCA - La Duma ha approvato in terza e ultima lettura un controverso progetto di legge per consentire di far funzionare il web russo in condizioni di isolamento dal resto del mondo in caso di necessità.
Per le autorità russe si tratta di uno strumento di difesa in caso di attacchi cibernetici, per esempio da parte americana. Diversi osservatori ritengono però la bozza di legge un ennesimo giro di vite del Cremlino sul web. Il provvedimento permetterebbe infatti allo Stato un maggiore controllo sul flusso di informazioni online.
Si sono espressi a favore del provvedimento 307 deputati russi, mentre 68 hanno votato contro. Il documento deve ora essere approvato dal Senato e quindi sottoposto alla firma del presidente Putin.
La proposta viene presentata come una risposta alla strategia di cybersicurezza nazionale americana approvata l'anno scorso e considerata "aggressiva" da Mosca.
La bozza di legge prevede di dirigere il traffico e i dati del web russo verso nodi controllati dalle autorità statali e propone di costruire un DNS nazionale per permettere alla rete di continuare a funzionare anche nel caso in cui dovesse essere tagliato fuori dalle infrastrutture straniere.
Il progetto di legge «sulla gestione della sicurezza e la funzionalità stabile» prevede inoltre l'installazione di tecnologie in grado di identificare le fonti del traffico internet e di bloccare i contenuti proibiti.