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AUSTRALIAIl cardinale Pell è colpevole di pedofilia

26.02.19 - 06:25
L'ex tesoriere vaticano abusò di due ragazzini di 13 anni negli anni Novanta. Facevano parte del coro
Keystone
Il cardinale Pell è colpevole di pedofilia
L'ex tesoriere vaticano abusò di due ragazzini di 13 anni negli anni Novanta. Facevano parte del coro

SYDNEY - Il cardinale George Pell, ex ministro dell'Economia del Vaticano, è stato condannato in Australia per violenza sessuale su minori.

L'alto prelato era accusato di violenza sessuale nei confronti di due ragazzini di 13 anni. I fatti sarebbero avvenuti negli anni Novanta, quando era arcivescovo a Melbourne. I due ragazzini facevano parte del coro nella sacrestia della cattedrale di Saint Patrick.

La condanna era arrivata nel mese di dicembre, ma fino ad ora il tribunale di Melbourne aveva vietato di pubblicare l'esito della sentenza.

George Pell, oggi 77enne, è il più alto funzionario della Chiesa cattolica condannato per pedofilia. In dicembre il portavoce vaticano Greg Burke aveva annunciato il suo congedo dal C9, il consiglio di nove cardinali che coadiuva Papa Francesco nel governo della Chiesa.

Ordinato prete a Roma nel 1966, aveva fatto ritorno in Australia nel 1971. Era stato nominato arcivescovo di Melbourne nel 1996, poi di Sydney nel 2001. Nel 2014 era stato scelto da Bergoglio per dare più trasparenza alle finanze del Vaticano. Ma due anni fa aveva fatto ritorno in Australia per il processo.

Un arcivescovo indagato - L'arcivescovo cattolico di Brisbane, Mark Coleridge, è sotto indagine per il suo trattamento di una donna che aveva offerto informazioni su abusi a minori entro la sua diocesi oltre un decennio fa.

Coleridge ha appena partecipato all'incontro di quattro giorni in Vaticano sulla protezione dei minori, dove ha parlato in termini di condanna della risposta della Chiesa alle denunce di abusi sessuali a minori.

A quanto riferisce oggi l'emittente nazionale australiana Abc, la denuncia contro il prelato riguarda un incontro nel 2006 con una donna di Canberra che aveva offerto informazioni su abusi sessuali a minori, entro quella che era allora la sua arcidiocesi di Canberra e Goulburn. Secondo la donna il prelato l'ha chiamata «una pettegola» e ha agito aggressivamente verso di lei. Asserzioni che Coleridge respinge fermamente. L'annuncio del viaggio di Coleridge in Vaticano ha indotto la donna, che ha detto ai media di non voler essere identificata, a scrivere all'arcivescovo il 20 dicembre scorso, esortandolo a non andare.

In un comunicato, l'arcidiocesi di Canberra e Goulburn ha confermato di aver avviato indagini sulla denuncia, ma queste sono state ritardate perché la donna ha «scelto di non essere coinvolta con la procedura. L'arcivescovo Coleridge ha collaborato con le indagini e respinge con decisione le asserzioni. Quando la denunciante è stata invitata a cooperare con l'indagine indipendente, ha scelto di non coinvolgersi e ha preferito riferire le sue asserzioni ai media, il che è profondamente deludente».

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