Un appunto del consigliere nazionale alla sicurezza, John Bolton, fa scattare l'avvertimento del presidente venezuelano
WASHINGTON / CARACAS - "5'000 truppe in Colombia". È un appunto immortalato da una foto a dimostrare che le opzioni sono tutte aperte per gli Stati Uniti con il Venezuela. L'appunto è stato 'rubato' con una foto a John Bolton, il consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump durante l'annuncio delle sanzioni contro la compagnia di gas naturale venezuelana Pdvsa.
E mostra come il dispiegamento di truppe americane in Colombia, paese che confina con il Venezuela, potrebbe essere una via perseguibile.
Per Bolton si tratta di una gaffe che sembra confermare involontariamente come dietro alla frase «tutte le opzioni sono aperte» ci sia un fondo di verità.
Maduro a Trump: «Non macchiarti le mani di sangue» - Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha, dal canto suo, accusato il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, John Bolton, di desiderare «un intervento militare» in Venezuela, avvertendo Donald Trump che, «anche se sono altri ad orchestrare questo», alla fine «sarà lui ad avere le mani sporche di sangue».
Dopo aver rivolto un appello al popolo per una «unione civico-militare», e all'opposizione «al senso di responsabilità», Maduro ha osservato: «So che la maggioranza è contraria che si spinga il Paese a questo estremo, ma se resterà in silenzio sarà complice: È giunta l'ora di dire no al colpo di stato, sì al rispetto della Costituzione e ad un immediato dialogo nazionale».
Maduro ha assicurato poi la comunità internazionale di essere pronto per iniziare un giro di conversazioni con l'opposizione in Venezuela, o a Trinidad e Tobago, o dovunque si voglia. «Come volete, quando volete, dove volete - ha concluso- con una agenda aperta ed un obiettivo: pace, e riconoscimento reciproco».
Lavrov: «Gli Usa e i loro alleati vogliono il golpe in Venezuela» - «Siamo preoccupati per ciò che gli Stati Uniti e i suoi più stretti alleati stanno facendo nei confronti del Venezuela, violando apertamente tutte le norme immaginabili del diritto internazionale e perseguendo apertamente una politica volta a rovesciare il governo legittimo». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, citato dall'agenzia Tass.
Lavrov ha poi sottolineato che i leader dell'opposizione in Venezuela stanno ricevendo istruzioni da Washington per non fare concessioni alle autorità di Caracas.
«Secondo le nostre fonti, i leader del movimento di opposizione che hanno dichiarato il 'doppio potere' in realtà stanno ricevendo istruzioni da Washington di non fare alcuna concessione finché le autorità non accetteranno di abdicare al potere», ha detto Lavrov.
«Le sanzioni sono illegittime» - Le sanzioni statunitensi contro la compagnia petrolifera venezuelana (Pdvsa) sono «illegittime». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. «La leadership venezuelana ha già descritto queste sanzioni come illegittime e noi aderiamo pienamente a questo punto di vista», ha affermato Peskov ricordando «l'atteggiamento coerente di Mosca a tali restrizioni, alle quali i colleghi americani stanno cominciando a ricorrere sempre più spesso». Lo riporta Interfax.
Il Cremlino: «Conseguenze gravi in caso di intervento militare» - Il Cremlino ha messo in guardia sulle ripercussioni negative qualora paesi terzi dovessero intervenire negli affari del Venezuela. «Per quanto riguarda l'intervento militare da parte di paesi terzi abbiamo parlato delle inevitabili conseguenze estremamente negative di tali azioni sconsiderate sin dall'inizio», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Alla domanda sulla potenziale assistenza militare della Russia al Venezuela Peskov ha sottolineato che tali conclusioni «sono inammissibili».
«Questa è una questione molto delicata: tali dichiarazioni non favoriscono la normalizzazione della situazione in Venezuela e la risoluzione dei problemi interni», ha sottolineato.
Pechino: «Gli Stati Uniti si assumano la responsabilità delle senzioni» - Gli Stati Uniti dovrebbero farsi carico delle responsabilità delle sanzioni sul Venezuela e il petrolio della compagnia statale PDVSA. La Cina, che si oppone a simili misure unilaterali, rimanda all'esperienza storica da cui emerge che le interferenze straniere «rendono solo le situazioni più complicate», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang.
«Le sanzioni sul Venezuela porteranno a deteriorare le condizioni di vita della popolazione» e gli Usa «dovrebbero farsi carico delle responsabilità legate alle gravi conseguenze».