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ITALIA"Esci il cane", la Crusca tra polemica e sfottò social

28.01.19 - 20:47
Sul tema ironizza anche Salvini, postando la foto dello striscione con lo slogan «scendeteli» esposto dai manifestanti a Siracusa
printscreen TG3
"Esci il cane", la Crusca tra polemica e sfottò social
Sul tema ironizza anche Salvini, postando la foto dello striscione con lo slogan «scendeteli» esposto dai manifestanti a Siracusa

FIRENZE - L'uso dei verbi intransitivi in forma transitiva «è marginale, regionale, non è dello standard italiano, quindi se lo usiamo dobbiamo capire che è colloquiale e popolare. Invece nei contesti in cui occorre un uso generale, affermato, riconosciuto, non ci sta bene». Sono le parole con cui Francesco Sabatini, noto linguista e presidente onorario dell'Accademia della Crusca, è intervenuto sul caso del giorno, ovvero la correttezza di espressioni come "siedi il bambino" e "scendi il cane".

La pubblicazione, nei giorni scorsi, di una nota dell'Accademia fiorentina sull'uso del verbo 'sedere' con l'oggetto diretto di persona ha scatenato un forte dibattito tanto che la discussione è uscita dagli studi dei linguisti dell'Accademia conquistando giornali e social network.

«La lingua è fatta di tante varietà e questo ne fa uno strumento in movimento, che vive, che cambia», spiega Sabatini. «In tutte le lingue esistono usi marginali, secondari che posso prevalere sotto la spinta di fattori nuovi: la ricerca della brevità e della velocità possono promuovere, come in questo caso, l'uso dei verbi dall'intransitivo al transitivo». Attenzione però, aggiunge il linguista, «perché questo uso è documentato in tutte le regioni italiane, uscire il bambino l'ho trovato in Fenoglio, lo scrittore piemontese, quindi non è una questione di ignoranza dei meridionali come qualcuno ha voluto far credere».

Tant'è, da Facebook a Twitter l'ironia con l'hastag Accademia della Crusca è a ruota libera, con centinaia di meme scatenati, da «Ho insegnato al cane a fare pipì in bagno, così non avrò più problemi a uscirlo" ad "Accendi il Twitter che lo scrivo».

Il giornalista Rai Marco Frittella coglie l'occasione per riabilitare il democristiano Antonio Gava: «"Abbiamo sceso l'IVA" disse tanti anni fa il ministro Gava buonanima. Fu sommerso dai fischi di una classe politica istruita e beneducata. Ora dall'Aldilà si prende la rivincita».

E di fatto nemmeno la politica è rimasta indifferente al dibattito sulla linguistica: sul tema ironizza il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che posta su Facebook la foto dello striscione con lo slogan «scendeteli» esposto dai manifestanti che a Siracusa chiedono lo sbarco dei migranti della Sea Watch: «L'Accademia della Crusca - si chiede il ministro- sarà d'accordo?». Mentre il governatore del Veneto, Luca Zaia scherza: «se continua così chiederemo la riabilitazione della parola 'mona'».

Sabatini allarga le braccia, si dice «un pochino sorpreso» della confusione creata sui social network. La colpa dell'esagerazione, sostiene il professore, «è dei giornalisti, che scrivono bianco o nero, che tagliano le dichiarazioni e quindi creano il panico». Poi comunque aggiunge: «È comunque un fatto positivo che si dibatta, significa che c'è attenzione ai fatti linguistici».

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