Era ritenuta dal codice penale un «vizio contro natura»
LUANDA - L'omosessualità non è più un reato in Angola. È stata infatti cancellata dal codice penale del Paese africano la norma che vietava tutti i comportamenti omosessuali definendoli «vizi contro natura». Lo rende noto l'organizzazione Human Rights Watch (Hrw), secondo cui il reato derivava ancora dalla colonizzazione portoghese.
«Il governo - aggiunge l'organizzazione - ha inoltre vietato ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale prevedendo che chiunque si rifiuti di dare lavoro o di fornire servizi a causa dell'orientamento sessuale della persona sarà punito con il carcere».
Da molti anni la comunità Lgbt dell'Angola si batte contro le discriminazioni sessuali nel Paese definite «vestigia arcaiche», ma solo nel giugno scorso è arrivato un primo segnale positivo da parte del presidente João Lourenço che ha riconosciuto ufficialmente un'associazione per la difesa dei diritti omosessuali.
«Ora - dichiara Hrw - bisogna battersi perché anche gli altri 69 Paesi nel mondo in cui le relazioni omosessuali sono criminalizzate seguano l'esempio dell'Angola».