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La calligrafia dei dottori non deve più essere un problema: il consiglio, se si scrive a mano, è di utilizzare lo stampatello
ROMA - La Direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute italiano ha inoltrato una raccomandazione a tutte le Regioni affinché intervengano con i medici per fare in modo che le ricette siano scritte con una grafia comprensibile.
«Gli errori conseguenti all'uso di abbreviazioni, acronimi, sigle e simboli possono interessare tutte le fasi di gestione del farmaco in ospedale e sul territorio. Una brutta grafia, ad esempio, può rendere difficile la comprensione di una prescrizione e causare errori nella dispensazione di una terapia farmacologica» si legge nel documento.
Il consiglio è di usare, qualora la ricetta venga compilata a mano, lo stampatello. Inoltre bisognerebbe ridurre al minimo sigle, acronimi, simboli e abbreviazioni, così da rendere tutto più comprensibile ai pazienti. Uno studio statunitense rileva che quasi il 5% degli errori medici siano imputabili ad abbreviazioni di difficile decodificazione.
Il ministero chiede anche di fare attenzione alle cifre: occhio a virgole e punti (per evitare errori di dosaggio) e utilizzare i numeri arabi anziché quelli romani.
