In Olanda fior di diatribe (e tafferugli) per un aiutante di San Nicolao ritenuto stereotipato e discriminatorio: «Per molti è difficile accettarlo»
AMSTERDAM - In Olanda la celebrazione di San Nicolao, o Sinterklaas, iniziano ben prima del canonico 6 dicembre. Già a metà novembre si celebra il suo sbarco via nave: il santo attracca e sfila per le strade accompagnato dai suoi festanti aiutanti mori.
Gli Zwarte Piet (i “Pierini neri”) sono vestiti con colorati abiti seicenteschi e sono i beniamini dei più piccoli. Per via dei loro volti anneriti, labbra colorate e parrucca, da diversi anni sono al centro delle polemiche perché ritenuti stereotipati e razzisti. Gli approdi di quest'anno sono stati oggetto di proteste e tafferugli in 18 città diverse. 40 persone sono finite in manette, perlopiù contro-manifestanti, vicini agli ambienti di estrema destra.
Ma si tratta veramente di un personaggio discriminatorio? Dipende a chi lo si chiede: «Dall'asilo alle elementari mi hanno sempre chiamato Zwarte Piet», ha raccontato ai reporter di Al Jazeera un olandese di origini ghanesi,«mi lanciavano le caramelle di Sinterklaas e mi facevano i versi da scimmia».
Stando a Wil Eikelboom, avvocato che lavora con gli antirazzisti «per molti è difficile venire a patti con il fatto che una cosa che ha accompagnato la tua infanzia è razzista». Per lui tanto astio attorno alla questione è più che altro un riflesso dovuto ai tempi d'incertezza economica e sociale: «Siamo un popolo tollerante, la gente capirà».
Gli uomini neri al seguito di San Nicolao - «Figure nere (o oscure) che accompagnano il bianco Nicolao sono diffuse nel folklore di tutta Europa e anche in Svizzera» ci spiega Pia Todorovic Redaelli della Sezione della Svizzera italiana della Società svizzera delle fiabe.
Spesso e volentieri (vedi sotto) si tratta di entità radicalmente diverse: «Lo Zwarte Piet appare relativamente tardi, nel XIX secolo e risente dell'influsso della cultura coloniale dell'Olanda. È una figura benevola, molto amata dai bambini, e che accompagna il Santo nella sua mansione».
«In Svizzera invece abbiamo lo Schmuzli che appare attorno al 18esimo secolo», continua Todorovic, «originariamente era una specie di diavolo, con anche le corna, condannato a servire il Santo e a punire con la sua verga di saggina i bambini cattivi. Col tempo è diventato meno spaventoso e più mite. Fra le sue caratteristiche c'è la barba lunga, l'abito scuro con cappuccio e il viso annerito dalla fuliggine».
Assolutamente terrificanti sono invece i Krampus: «Sono dei veri e prori demoni delle montagne, con zoccoli, corna artigli e pelo bestiale», conferma Todorovic, «sono diffusi dal XVI secolo nel folklore dell'Alto Adige, Baviera, Austria ma anche in Cechia, Slovacchia e Slovenia. In questo caso incarnano il Male, contrapposto al Bene rappresentato da San Nicolao».