La crisi si è riaccesa dopo l'incidente tra le forze navali russe e ucraine avvenuto ieri nello Stretto di Kerch
KIEV - Il presidente ucraino Petro Poroshenko e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg hanno concordato di convocare un incontro straordinario della Commissione Nato-Ucraina sull'incidente tra le forze navali russe e ucraine avvenuto ieri nello Stretto di Kerch.
Lo fa sapere la presidenza ucraina riferendo di una conversazione telefonica tra Poroshenko e Stoltenberg.
Legge marziale - Il presidente ucraino ha da poco firmato il decreto con cui introduce la legge marziale in Ucraina per 60 giorni, ovvero fino al 25 gennaio 2019. Lo riportano i media ucraini. La Rada, il Parlamento, deve ora ratificare il decreto per renderlo esecutivo.
«Pieno sostegno all'Ucraina» - Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha espresso oggi al presidente ucraino, Petro Poroshenko, «pieno sostegno» alla difesa dell'integrità e della sovranità territoriale del Paese, anche per quanto riguarda «il diritto di navigazione nelle sue acque territoriali».
Lo si legge in una nota della Nato. Per oggi pomeriggio è stata convocata la commissione Nato-Ucraina a livello di ambasciatori per fare il punto sulla situazione dopo quanto accaduto nel Mar d'Azov.
L'Ue condanna «l'aggressione» della Russia - «Gli sviluppi nel mar d'Azov sono inaccettabili e ci aspettiamo che la Russia lasci andare subito le navi e l'equipaggio». Lo afferma una portavoce della Commissione europea condannando «l'aggressione verso l'Ucraina» che ha generato una «pericolosa escalation».
Stiamo prendendo la questione con «grande serietà», assicura la portavoce, «e per noi è una priorità in questo momento». I contatti dell'Alta rappresentante Ue Federica Mogherini sono in corso e non si escludono anche altre iniziative.
Kiev: «I nostri marinai sono prigionieri di guerra» - Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Pavlo Klimkin, citato da Interfax. «Lo status dell'equipaggio catturato deve essere considerato in base alla convenzione di Ginevra del 1949», ha sottolineato. Una valutazione che il Cremlino non ha voluto commentare.
«Coloro che violano le frontiere sono perseguiti nel più stretto rispetto della legislazione», ha sottolineato il portavoce Peskov.