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TURCHIA«Mettete a tacere Khashoggi il più presto possibile»

22.11.18 - 18:27
Una conversazione intercettata dagli 007 americani che appare l'ennesima 'pistola fumante' nelle mani dell'erede al trono saudita
Keystone / EPA
«Mettete a tacere Khashoggi il più presto possibile»
Una conversazione intercettata dagli 007 americani che appare l'ennesima 'pistola fumante' nelle mani dell'erede al trono saudita

ANKARA - «Mettete a tacere Jamal Khashoggi il più presto possibile»: l'ultimo tassello nel mosaico accusatorio ricostruito dalla Cia contro il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman sarebbero queste parole rivolte in una telefonata al fratello Khaled, ambasciatore negli Usa. Una conversazione intercettata dagli 007 americani che appare l'ennesima 'pistola fumante' nelle mani dell'erede al trono saudita.

A riferirla alle autorità turche, secondo Hurriyet, sarebbe stata direttamente Gina Haspel, direttore dell'agenzia di intelligence, nella sua visita del mese scorso per raccogliere informazioni sull'omicidio del reporter dissidente nel consolato di Riad a Istanbul. «L'omicidio che è seguito è la conferma definitiva di queste istruzioni», sostiene il giornale, secondo cui gli 007 Usa avrebbero in mano anche altre intercettazioni.

Ma per Donald Trump il rapporto della Cia non basta ad accusare Mbs. «Io odio i crimini e odio le coperture. Ma lasciatemi dire, il principe ereditario li odia più di me», ha detto oggi il presidente americano, respingendo al mittente le pressioni crescenti anche tra le fila dei repubblicani.

La Turchia non sembra però intenzionata a mollare la preda. Le nuove rivelazioni sui media locali, a 50 giorni dal delitto, tengono alta la pressione sulla Corona. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha escluso stasera un incontro con bin Salman al G20 della prossima settimana in Argentina, che sarebbe stato il primo colloquio ufficiale dal giorno dell'omicidio, dopo che il leader turco ha 'assolto' il re Salman ma non il figlio ed erede al trono Mohammed.

Intanto, cresce in Europa il fronte che chiede misure contro Riad. Mentre la Francia ha deciso sanzioni per 18 sauditi sospettati di coinvolgimento nell'omicidio Khashoggi, tra cui il divieto di ingresso nell'area Schengen, Danimarca e Finlandia hanno annunciato la sospensione del loro export di armi e materiale militare a Riad alla luce del delitto e dell'evoluzione del conflitto in Yemen.

Una posizione che si allinea a quella già espressa da Germania e Norvegia. E anche l'Ue continua a chiedere chiarezza a Riad. Sull'uccisione del reporter, ha spiegato da Ankara l'Alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini, «abbiamo chiesto dall'inizio una completa trasparenza nelle indagini, che non abbiamo ancora visto».

«Vogliamo che i responsabili di questo terribile omicidio vengano portati davanti alla giustizia, ma per noi questo non significa vendetta», ha precisato, ribadendo così «la contrarietà alla pena di morte» richiesta nei giorni scorsi dalla procura saudita per 5 sospetti.

La Turchia, che continua a voler processare nei suoi tribunali i presunti membri del commando omicida, insiste anche per l'apertura di un'inchiesta internazionale. Il suo ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu è convinto che se ne parlerà al G20. Proprio sotto gli occhi di bin Salman.

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