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MESSICOMessicani contro i migranti. «Sono come Trump»

19.11.18 - 09:32
Manifestazione seguita da scontri a Tijuana. I residenti: «È un'invasione, tra loro ci sono drogati e criminali»
Keystone
"No all'invasione" e "Priorità al Messico" tra gli slogan
"No all'invasione" e "Priorità al Messico" tra gli slogan
Messicani contro i migranti. «Sono come Trump»
Manifestazione seguita da scontri a Tijuana. I residenti: «È un'invasione, tra loro ci sono drogati e criminali»

TIJUANA - “Si è sempre meridionali di qualcuno”, metteva in guardia il professor Gennaro Bellavista, alias Luciano De Crescenzo, in “Così parlò Bellavista”. E ciò che sta avvenendo in questi giorni al confine tra Messico e Stati Uniti riporta in qualche modo alla mente quella massima.

Dal lato messicano della frontiera, infatti, la popolazione locale ha organizzato nel weekend una marcia contro la carovana di migranti giunta dall’Honduras, finita poi in scontri con la polizia. E le parole che questi manifestanti centroamericani hanno scandito contro i migranti honduregni sembrano uscite direttamente da un discorso di Trump.

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«Non ci faccia passare per xenofobi. La nostra città è sempre stata accogliente e comprensiva con i migranti, ma questa la consideriamo un’invasione. Sicuramente molti di loro sono membri della criminalità organizzata», spiegava a El Mundo Estefanía, un’abitante di Tijuana che, come altre centinaia di residenti della città ai confini con gli Stati Uniti, è scesa in strada domenica per partecipare a una protesta in cui sventolavano bandiere messicane e si alzavano cartelli contro i migranti.

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«Siamo molto preoccupati, il disordine migratorio illegale ci arriva fino al collo», le faceva eco Fidel Gonzáles, membro del gruppo “Mexicanos Primero”, “Prima i messicani”. «Che non mi provochino perché giuro che non rispondo di me», arrivava a mettere in guardia Guillermo, un taxista messicano infuriato con i migranti honduregni.

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Dalle autorità giungeva lo stesso malessere: «Tra loro ci sono drogati e persone violente che mettono a rischio la sicurezza dei residenti e arrivano con atteggiamenti aggressivi e maleducati», dichiarava il sindaco di Tijuana, Juan Manuel Gastélum, parlando della carovana.

KeystoneManifestanti smontano la barriera di protezione di un centro per migranti

Intanto, poco distante, molti migranti appartenenti alla carovana, Ong e «alcuni abitanti di Tijuana», riferisce sempre El Mundo, marciavano contro la xenofobia in un altro corteo.  «Non capisco perché non riescano a mettersi nei nostri panni, hanno lo stesso atteggiamento che hanno criticato tanto in Donald Trump quando parlava del muro», afferma Brandon, un honduregno 24enne, parlando degli abitanti di Tijuana. «In quanto fratelli latinoamericani dovrebbero appoggiarci e non criminalizzarci».

       

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