È stata rinvenuta a una profondità di circa 30 metri. Manca ancora quella che ha registrato le voci dei piloti
GIACARTA - Dopo aver restituito portafogli, passaporti ed effetti personali, le acque del Mar di Giava hanno finalmente reso ciò che più interessava agli inquirenti che stanno indagando sul caso dell’aereo Lion Air finito in mare lunedì: una delle scatole nere.
Il dispositivo giaceva sul fondale marino a 32 metri di profondità, coperto dai detriti. «Abbiamo scavato e l’abbiamo trovato», ha raccontato ai cronisti un sommozzatore. La scatola ritrovata è quella che memorizza i dati di volo dell’aereo. Le squadre di ricerca devono ancora individuare il secondo apparecchio, quello che registra le voci dei piloti.
Lunedì, un Boeing 737 della compagnia low cost indonesiana Lion Air si è schiantato in mare con 189 persone a bordo poco dopo aver lasciato l’aeroporto di Giacarta. Era diretto a Pangkal Pinang, a un’ora di volo.
Poco prima dell’incidente il pilota aveva chiesto di tornare subito allo scalo di partenza. Quel velivolo, per altro nuovo, aveva già presentato problemi tecnici durante il volo precedente.